300 persone in piazza Federico Torre: contenitore d'occasione, troppo ampio per far sì che i partecipanti stessero stretti come sardine.
La replica sannita della manifestazione che ha portato migliaia di persone in piazza in altre città italiane non è da tutto esaurito, ma c'è una piazza piacevole, allegra, colorata, leggera.
Alle 18 la partecipazione è drammaticamente scarsa: sono in pochissimi sotto la chiesa di San Bartolomeo, meno di cento persone. Poi via via arrivano, timidamente, altre sardine fino ad arrivare a circa trecento unità.
Una piazza eterogenea: c'è un po' di tutto da Mena Laudato, ex sindaco di Arpaise ed ex componente del Pd sannita, c'è Mino Mortaruolo, consigliere regionale del Pd, ci sono dirigenti della Cgil sannita, c'è Amerigo Ciervo per l'Anpi, attivisti del Movimento Cinque Stelle, ma in maggioranza sono semplici cittadini, tanti bei giovani che hanno riprodotto sardine di cartone e portato sorrisi in piazza.
Dalle casse troppo deboli per l'occasione e con un microfono che fischia parte a più riprese “Bella Ciao” e poi si alternano diversi partecipanti a ricordare che “Benevento non si Lega” e la loro avversità al modus operandi del leader della Lega Salvini.
In parecchi però, anche tra i partecipanti giudicano insoddisfacente la partecipazione, concordando quasi tutti la stessa conclusione: “Benevento è città di caminetti e stanze chiuse, non di piazze e sardine”.
Però è un punto di partenza, in particolare i volti dei più giovani e tradizionalmente lontani dalla politica possono esserlo. Piccole sardine che possono crescere