Presentate questa mattina le “Linee Guida di Coldiretti Campania per il costituendo Parco Nazionale del Matese”, in occasione dell’audizione della VII Commissione permanente Ambiente del Consiglio Regionale, convocata presso la sede dell’Ente Parco a Sant’Angelo d’Alife (Caserta). La Coldiretti – unica organizzazione agricola presente – è stata rappresentata dal direttore regionale Salvatore Loffreda, dal direttore della federazione di Caserta Giuseppe Miselli e dal professor Tammaro Chiacchio.
Nelle linee guida di Coldiretti Campania – inviate a firma del presidente Masiello e del direttore Loffreda anche a tutti i Comuni campani ricadenti nel Parco nazionale del Matese – si sottolinea la necessità di individuare un percorso che faccia perno su quattro elementi essenziali: la corretta perimetrazione territoriale, la governance dei regolamenti attraverso la concertazione dal basso con le comunità locali, la salvaguardia dell’economia agricola e la lotta allo spopolamento.
È necessario, infatti, poter usufruire di strumenti tecnici adeguati alla valutazione dei territori realmente interessati dal Parco, a partire da mappe adeguate all’individuazione dell’area. Così come è necessario un tavolo di lavoro permanente con Enti pubblici e Organizzazioni di rappresentanza per l’elaborazione di strategie condivise e di una gestione efficace. Coldiretti Campania evidenzia, a tal proposito, la necessità di norme e regolamenti che non distruggano il patrimonio di imprese agricole e zootecniche che, grazie alla multifunzionalità, garantiscono produzioni agroalimentari di eccellenza, salvaguardano l’ambiente e frenano il progressivo invecchiamento delle comunità locali in un momento di ritorno dei giovani nel settore primario.
“Ancora una volta – spiega il direttore Loffreda – Coldiretti ha dimostrato di essere in prima linea per la valorizzazione del Matese. Abbiamo posto all’attenzione della Commissione e dei Comuni delle province di Benevento e Caserta la nostra disponibilità ad accompagnare la costituzione del Parco Nazionale del Matese, ma avvertendo che senza una solida rete di tutela dell’agricoltura si condanna questo territorio al disastro economico e alla desertificazione sociale”.