Avellino

De Cesare non vuole vendere l'Avellino. È questa l'indiscrezione che arriva da Napoli, dove si è concluso il CdA della Sidigas. A dispetto della volontà palesata e confermata senza mezzi termini dall'amministratore delegato Dario Scalella, a margine dell'udienza dello scorso 19 novembre, presso il Tribunale di Avellino, di dismettere gli asset calcio (in primis, ndr) e basket, il vertice odierno avrebbe, infatti, portato in dote la volontà del patron di attendere con fiducia il prossimo 3 dicembre, data a cui la sopra citata udienza è stata aggiornata in seguito alla presentazione di ulteriori due istanze di fallimento nei confronti della società irpina di distribuzione del gas. L'intento sarebbe quello di portare avanti il club biancoverde, una volta battuto cassa, attraverso la cessione delle reti o di una parte di esse ed incanalato le vicende giudiziarie verso una risoluzione. I rumors non hanno lasciato indifferente la cordata casertana pronta a rilevare, con il via libera del Tribunale di Avellino stesso, sia per effetto del dissequestro delle quote, sia dell'accettazione del milione e trecentomila euro proposto dai potenziali acquirenti. Entro domani sera la deadline per la risposta formale: dentro o fuori; entro venerdì, salvo accettazione dell'offerta e dilatazione dei tempi per cause di forza maggiore, il termine ultimo per la firma dal notaio per un'attesa che non può e non vuole essere protratta, anche per questioni organizzative, ritenute non più rimandabili.