Ariano Irpino

 

E' stato un risveglio amaro dopo una notte da incubo per l'ex assessore Generoso Cusano, per tutti semplicemente Gino. Una doccia fredda dalle urne, e le lacrime che affiorano dagli occhi e strozzano la voce. Davvero non ci sono parole, e le parole di Cusano escono smozzicate. Incredibile pensare a quel risultato, men che meno commentarlo. Non ci sono commenti dopo i pronostici positivi e incoraggianti di una settimana fa. Tutto è ribaltato. Il sogno è rovesciato. E forse pure più di un rapporto di amicizia. "Sono stato tradito - ha esclamato a mente fredda Cusano dopo una notte tormentata con il telefonino che squillava di continuo-. Non mi spiego diversamente questo risultato impietoso". Come a dire: è già scattata la resa dei conti tra alleati, nonchè amici della vecchia guardia moderata. Tutti contro tutti, o più semplicemente tutti contro uno, l'anello più debole? I dubbi si affastellano mentre monta lo sconcerto nel quartier generale di Gino Cusano. Ariano che volta le spalle al candidato più forte e quotato, Ariano che si sbrindella in mille rivoli che non confluiscono da nessuna parte è una sconfitta per tutti, per il territorio innanzitutto. "Lo avevo detto a chiusura di campagna elettorale - incalza Cusano- questa sarebbe stata la mia ultima volta. Però non deve finire così, e non può finire così alla luce di questo risultato infausto che penalizza ancora una volta il territorio, il nostro territorio. Adesso bisogna riorganizzarsi, rivedere ciò che non ha funzionato. Bisogna recuperare il rapporto con le comunità, ritornare tra la gente. E' ciò che ho sempre sostenuto: stare fuori e non nei palazzi". Intanto cala il silenzio più fitto sul Tricolle dopo la batosta elettorale di fine maggio. 

Redazione