L’Industria Italiana Autobus non è più un’azienda in crisi. A dirlo è il Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli che ha assicurato nell’informativa alla Camera: «l’ex Irisbus sta ingranando le marce sulla strada del rilancio e nel 2021 realizzerà tutti gli autobus in Italia». Tuonano i sindacati a partire dall’Cgil, rimarcando come siano oltre cento i lavoratori non siano ancora rientrati al lavoro, in uno stabilimento che invece stenta a ripartire e dove non sono ancora state riattivate le linee di produzione con molti lavoratori in cig. Il titolare del Dicastero di via Molise nelle scorse ore aveva rimarcato come la Industria Italiana Autobus abbia già internalizzato il 25% delle produzioni e, nel prossimo anno, realizzerà il 60% delle commesse negli stabilimen- ti di Bologna e valle Ufita.
La Fiom Cgil non nasconde le preoccupazioni e, nel chiedere una convocazione immediata presso il Mise, lancia un appello alla deputazione irpina. «Sarebbe interessante - spiega Giuseppe Morsa - che i parlamentari locali dicessero qualcosa in merito. Mi rivolgo in particolare all’onorevole Generoso Maraia che è molto attento alle vicende relative alla I.I.A. Per quanto ci riguarda la vertenza non è assolutamente chiusa e lui, che ne è al corrente, dovrebbe farsi portavoce con il Ministro e farsi promotore della convocazione del nuovo tavolo con le parti sociali».
Ed è proprio Silvia Curcio che spiega “Sono ancora in Cig non ho ancora una postazione. Questa è la vertenza madre della Campania. La vertenza finirà quando ognuno ha un posto di lavoro e quando autobus usciranno dalla fabbrica. A Bologna hanno finito ammortizzatori sociali. Oggi a Fluirei sono rientrati solo 150 lavoratori. L?unico dato oggettivo è che si sta rifacendo il tetto.”.
«Solo a luglio del 2018 – ha spiega il Ministro nella sua relazione a Montecitorio – la società era in forte indebitamento e non pagava gli stipendi con regolarità. Leonardo, inoltre, era in uscita dalla compagine societaria e gli autobus venivano prodotti nelle fabbriche della Karsan, in Turchia». Parole gravissime secondo Silvia Curcio che chiede ad horas una convocazione in Ministero.
“Il ministro Stefano Patuanelli è stato colpito dalla malattia moderna che colpisce i politici di oggi: è anche lui vittima di “annuncite”. E’ molto grave dichiarare che Industria italiana Autobus è stata cancellata dall’elenco delle crisi perché la vertenza è stata risolta. Non è assolutamente vero e affermare il falso è una mancanza di rispetto per i lavoratori e per l’intero territorio, sia irpino che bolognese»: non usa mezzi termini il segretario provinciale della Fiom Cgil, Giuseppe Morsa.
«E’ vero che a Flumeri sono stati compiuti dei passi in avanti per quel che riguarda il piano di ristrutturazione - afferma Morsa - è anche vero che c’è una maggioranza societaria pubblica. Ma va anche detto che rispetto al cronoprogramma ci sono forti ritardi. Oltre cento lavoratori su circa trecento in totale sono ancora a casa. La produzione viene ancora fatta in Turchia e allo stabilimento di Flumeri non c’è traccia delle nuove linee. Inoltre non sono ancora avviati i lavori alla cataforesei. Non vogliamo fare assolutamente allarmismo, ma le dichiarazioni del Ministro Patuanelli preoccupano e non poco».