Pratola Serra

Presente e futuro dell’Fca oggi al centro di una affollatissima assemblea nello stabilimento di Pratola Serra, simbolo della crisi aziendale in provincia di Avellino, dopo anni di cassa integrazione e vertenze. Presente il segretario Nazionale Fiom Cgil Michele De Palma che ha illustrato ai lavoratori i nuovi dati sul mercato del diesel, che parlano di drastici tracolli nel comparto della produzione e dei consumi. «Nonostante le buone novita' sulla sottoscrizione del contratto di solidarietà oggi al ministero del Lavoro, bisogna riflettere seriamente sul futuro dell’azienda e di tutto l’indotto - spiega De Palma -. Lenire gli effetti di saturazione dello stabilimento non equivale e risolverne il futuro. I dati sul mercato Diesel confermano una drastica riduzione di richiesta in tutta Europa. Dunque se gli ammortizzatori fanno bene, non sono comunque sufficienti e di certo risolutivi”. Secondo De Palma a servire sono altri interventi da parte del Governo. “Auspichiamo che il Governo attuale prenda coscienza seriamente sul cosa accade nel settore automotive Servono serie programmazioni e studi sulla transizione delle produzioni. ormai necessaria.  Qual è il futuro del Diesel? L’Elettrico. l’ibrido col diesel?

Ma servono necessariamente anche investimenti”. Non ha dubbi De Palma: su Pratola Serra serve necessariamente sperimentare una novità. “Altre case automobilistiche - spiega - stanno investendo su auto ibride con motore a diesel. Una soluzione che riuscirebbe a raggiungere due obiettivi, contemporaneamente: meno emissioni di Co2 e garantire la tutela dei livelli occupazionali”.

E De Palma annuncia per il prossimo 6 dicembre una iniziativa di vero confronto nel comune di Pratola Serra per parlare del futuro dell’intero comparto: dall’Fca a tutto l’indotto. “E’ invitata tutta la parte della produzione della componentistica. Solo così potremo ragionare del futuro su questo territorio. La transizione industriale discussa va discussa e subito con Regione, Governo Nazionale e Imprenditori che puntino su questo tipo di produzione in questa determinata zona - conclude De Palma -“.

Dal canto suo Giuseppe Morsa segretario irpino Fiom Cgil riflette sul lento depauperamento dello stabilimento, che in dieci anni ha visto in seria crisi il suo futuro. “Siamo 1793 - spiega Morsa -  fronte dei 1915 del 2008 -. La perdita di questi lavoratori si è oggettivata in un effetto domino sull’indotto. Secondo una stima se sono circa 130 i lavoratori in meno a Pratola Serra, sarebbero altri 400 quelli che a cascata verrebbero a mancare per la riduzione della richiesta di produzione.

Uno stillicidio silenzioso senza fine per il processo produttivo irpino”.