Portici

Power e Peace sono arrivati in Italia scappando dalla Nigeria dopo un viaggio complicato, un’odissea, una traversata per mare, scampato a torture e campi di prigionia. 

Oggi dopo tre anni i due ragazzi nigeriani, lui di 26 anni e lei di 24, si sono sposati a Portici.

Una storia come tante, di dolore, sofferenza ma anche di convivenza, di successo di umanità. 

I due sposi furono accolti nei centri Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) del comune vesuviano, gestiti da Arci Mediterraneo. 

In Italia sono riusciti a ricostruirsi una vita per quanto precaria. Oggi sono riusciti a coronare una parte del loro sogno e non è una soddisfazione solo per loro ma per tutti quelli che credono che accogliere e gestire i processi possa essere una soluzione al dramma migratoria dei nostri tempi. 

Lo sposo è magazziniere in un'attività commerciale al confine tra Portici e Napoli e insieme alla moglie gode attualmente di diritto di soggiorno per Protezione Umanitaria. Hanno già due bambine ed  entrambi risiedono presso le strutture Arci Mediterraneo della zona di Bellavista. La cerimonia è stata officiata in municipio dal sindaco di Portici, Vincenzo Cuomo, e a far da testimone è stata una giovane amica italiana di 20 anni. La coppia ha festeggiato le nozze con gli altri migranti dei centri di accoglienza, gli operatori, rappresentanti di associazioni, istituzioni locali e i vicini di casa. "Siamo grati all'Italia che ci ha dato questa possibilità - dicono gli sposi - non sempre è facile ma stiamo conoscendo tanti amici che oggi festeggiano con noi".