Il primo blocco dveva venir giù a giugno. Poi si è detto agosto. Ora siamo quasi a Natale e i mostri di cemento di Scampia, le Vele, simbolo di degrado e Gomorra, sono ancora lì. La data fatidica dell'abbattimento della prima vela verde slitta ancora e ancora. I lavori preliminari stanno diventando infiniti. E la gente del quartiere, che nella caduta di quel mostro ha riposto la speranza di rinascita, sta cominciando a stancarsi. Tanto che per la seconda volta in poche settimane il comitato Vele scrive una lettera aperta al sindaco di Napoli Luigi De Magistris e stavolta i toni sono molto duri, quasi minacciosi.
"Sindaco dove sei? Basta vlaterare di città ribelle, Scampia ribolle!" si legge nella nota pubblicata sulle pagin sociale del Cantiere 167 - Comunichiamo al quartiere di Scampia e alla città tutta che i rallentamenti e i ritardi di questa amministrazione rispetto al processo delle Vele di Scampia proseguono. L'amministrazione è in alto mare e gli abitanti delle vele sono con l'acqua alla gola - prosegue la nota - Non possiamo accettare di vivere ancora con i tetti che colano acqua ad ogni pioggia, con case fatiscenti e interventi di manutenzione che non vengono svolti in tempi che tutelino la dignità e il rispetto per gli abitanti delle vele. Nel frattempo ancora si aspetta per entrare nelle nuove abitazioni e non ci sono tempi certi per il cantiere di abbattimento della vela verde. Non ne possiamo più. Non accettiamo più di essere ostaggi della burocrazia e dell'incapacità di un'amministrazione che continua a riempirsi la bocca di mille promesse e proclami".
Da qui l'avvertimento: "Lo diciamo chiaramente a tutti gli abitanti del quartiere e della città, quella dell'abbattimento delle vele per noi è una guerra e non faremo sconti a nessuno. Non stiamo giocando a fare le lotte, abbiamo messo in gioco le nostre vite, sacrificato anni di impegno, di lotta, anche sacrificando affetti, impegni e relazioni. Non faremo un solo passo indietro. In guerra se non si avanza si arretra e noi non abbiamo nessuna intenzione di tornare indietro. L'amministrazione comunale di Napoli perda meno tempo a gestire inciuci di palazzo e si metta a lavorare per il popolo di Scampia. Dia attuazione ad ogni singola misura che gli indichiamo se vuole essere conseguente ai bei discorsi sulla città ribelle che va ripetendo da anni. Le belle parole se le porta via il vento, la storia si scrive coi fatti e di parole ne abbiamo sentite fin troppe ora vogliamo i fatti. Se non avremo risposte, troveremo il modo per prendercele lo stesso!" firmato Comitato Vele Scampia.