Sono dieci le persone indagate, in qualità di legali e responsabili tecnici di società di recupero, intermediazione, trasporto e smaltimento di rifiuti in tre regioni d'Italia- Campania, Lazio e Toscana - in un'inchiesta dei carabinieri di Salerno.
E' successo a Casal Velino, l'indagine è condotta dal Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, con l'obiettivo di contrastare lo smaltimento illecito di rifiuti urbani.
Le indagini sono cominciate nel mese di luglio 2018 e hanno consentito di documentare la gestione illecita di circa 350 tonnellate di rifiuti urbani costituiti da alghe spiaggiate, del tipo posidonia oceanica, prodotti nel territorio di Casal Velino, nel Cilento.
L'impresa sembra si sarebbe avvalsa del sostegno di un'altra società di Angri che effettuava operazioni abusive di recupero, in totale assenza di autorizzazioni. Inoltre, i militari hanno scoperto che tramite l'aiuto di una società di trasporti operante in provincia di Frosinone, sprovvista di un titolo, avrebbe conferito illecitamente i rifiuti tossici in due impianti di compostaggio situati nelle province di Siena e Arezzo.
Grazie anche agli accertamenti dei tecnici dell'Arpa di Salerno, estesi fino agli uffici del settore autorizzazioni ambientali della regione Toscana, è emerso anche che gli impianti di destinazione non erano autorizzati a gestire tale tipologia di rifiuti.
Dunque, al termine delle indagini del reparto N.O.E. dei carabinieri, il Procuratore di Vallo della Lucania ha emesso un'informazione di garanzia per dieci persone, per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, ed il Gip del Tribunale Sergio Marotta ha emesso un decreto di sequestro preventivo di sei motrici e rimorchi in uso alla società laziale di trasporto rifiuti in quanto utilizzati per le illecite operazioni di trasporto.