Salerno

Nasce all'ombra del parco Pinocchio la nuova associazione “Salerno chiama chi ama Salerno”, ideata e promossa dai consiglieri comunali Leonardo Gallo, Corrado Naddeo e Antonio D'Alessio. Un'unione nata tra e per i cittadini. Un modo per rendere partecipi e avvicinare i salernitani al mondo delle istituzioni. Un veicolo in grado di dar spazio alle idee di coloro i quali vogliono dire la loro ma non sanno dove o come. Dalle segnalazioni più semplici, alle denunce più importanti, i tre “rivoluzionari della maggioranza” cercheranno di far fronte a tutte le richieste che arriveranno creando una piattaforma di condivisione e crescita.

“Un'associazione che vuole affrontare i temi locali e sociali del nostro territorio. - spiega Antonio D'Alessio - Un'operazione doverosa e opportuna. C'è la necessità di favorire la possibilità di proporre positivamente e non con fare polemico le idee per la risoluzione dei problemi. Non siamo chiusi a nessun tipo di partecipazione di altri: amici, colleghi, persone ehe sono impegnate in associazioni e istituzioni, ma soprattutto auspichiamo alla partecipazione dei tanti cittadini che vogliono dare una mano. Voglio sottolineare che sono stati i nostri tanti amici a dare l'idea per la creazione di questo che vuole essere un contenitore: ognuno di noi ha il proprio gruppo politico, i propri mezzi e abbiamo immaginato che creare uno strumento d'azione e condivisione più ampio potesse essere un'occasione di crescita.”

Il consigliere Naddeo aggiunge: “Ci troviamo in un periodo dell'anno importante, ci avviciniamo a quella che è l'approvazione del bilancio, questo nostro progetto ci consentirà di intervenire in maniera concreta sulla qualificazione della spesa. Il ragionamento è che il bilancio di un comune non è una vera operazione economico finanziaria, o per lo meno, ha degli aspetti tecnici che stanno a capo delle varie personalità specializzate, ma le direttive strategiche a cui il bilancio deve assoggettarsi le dobbiamo dare noi politicamente. In questo senso vorrei sottolineare il primato della politica che ci mette la faccia, fa le scelte, e che deve seguire, nei limiti imposti, quello che noi diciamo. Noi siamo responsabili di quello che succede nella città, ce ne assumiamo la responsabilità, però chiediamo di trasmettere nelle istituzioni tutto ciò che la città ci chiede. Non facciamo la ratifica tecnica di un bilancio, perchè quella la fanno i revisori dei conti, noi andiamo a deferirla per le qualità di spese che vanno ad essere scelte. Noi ci apriamo per comprendere dove la città ci indica di dirigerci.”

A concludere la conferenza le parole del consigliere Gallo: “Noi lanciamo questa associazione di costruttori di futuro, perchè il presente c'è già, ma sembra un po' “ammuina”. Abbiamo l'ambizione di unire soprattutto quelle voci che fanno fatica a farsi sentire, o perchè non si ha un riferimento, o perchè si ha paura di intervenire. Di solito ai convegni si va solo per ascoltare e a secondo di se si è d'accordo o no, si applaude o si fischia, noi vogliamo proprio fare il contrario. Questa è un'associazione culturale con finalità di contribuire alla polis, quini anche politica in questo senso. Speriamo che qualcuno ci copi, il brevetto è gratis. Vorremmo vedere un Italia chiama chi ama Italia. In questa città noi cominciamo, vogliamo aprire una porta, da questa portata debbono poterci entrare liberamente coloro i quali vogliono dire la loro, anche se non dovesse essere un'idea condivisa. Ma già il discuterne e sapere con chi farlo è per noi motivo di soddisfazione e crescita.”

“Una piattaforma associativa, reale però, non virtuale – aggiunge il consigliere - Parlo di piattaforma perchè in mezzo al mare, una piattaforma ti salva se ci sali. Una volta che ti sei salvato puoi poi decidere se seguire un vento piuttosto che un altro e le persone più competenti sapranno prendere la loro decisione. Ecco perchè c'è bisogno che la piattaforma cresca con persone competenti, che non devono essere i laureati o le persone con i “voti buono” ma anche coloro i quali concretamente riescono a capire e individuare quali sono i problemi e chiamare gli addetti specializzati. La città si è un po' troppo seduta. Spesso, anche sbagliando, ha ritenuto prese decisioni che non lo erano. Chi normalmente pensa questo da in realtà il vantaggio a chi vuole decidere tutto di agire solo secondo le proprie idee. Ci siamo messi in discussione e abbiamo capito che forse era necessario aumentare il numero di consiglieri di questa città. C'è il consigliere istituzionale, ma ci sono anche tanti cittadini che stanno in strada e nei mercati, alle poste, nelle scuole, che aprono le saracinesche, che vorrebbero dare un contributo per l'architettura di questa città. Ci sono persone che avrebbero piacere di dire la propria sulla pulizia, sulle luci d'artista, sulle belle iniziative. Vogliamo creare le condizioni per la partecipazione.” 

Federica Inverso 

Federica D'Ambro