Capaccio

Quattro coltellate mortali, la conferma arriva dall'autopsia, Vincenzo Galdoporpora le avrebbe sferrate contro Francesco De Santi all’alba di domenica, davanti a un bar di Torre di Mare a Paestum che entrambi frequentavano. Fatale quella all'emitorace sinistro che ha raggiunto il cuore del 33enne pizzaiolo, uccidendolo.

L'esame autoptico, eseguito all’Ospedale di Eboli, evidenzierebbe però una ricostruzione di quanto accaduto, in quei drammatici momenti, diversa da quella resa dal 25enne, reo confesso. Sul caso indaga la procura di Salerno.

Il delitto sarebbe scaturito da un litigio tra i due per questioni legate a vecchi dissapori. Ad aggravare la situazione di Galdoporpora il fatto che avrebbe accoltellato Francesco De Santi alle spalle, a dirlo le ferite sul corpo della vittima e alcune testimonianze. Pare che l’omicida non avesse con sé il coltello al momento del litigio ma che lo abbia recuperato dopo che i due si erano presi a botte, per poi tornare davanti al bar e compiere l'omicidio. In questo caso nei confronti del killer vi sarebbe l'aggravante della premeditazione, oltre che dei futili motivi.

Poi Vincenzo Galdoporpora si sarebbe recato nell'abitazione che divideva con un amico, un 27enne, lasciando lì l'arma del delitto, per recarsi in seguito, accompagnato dal suo avvocato, in caserma a Capaccio Scalo. Solo successivamente il coltello è stato recuperato su richiesta dei militari, per questo motivo il coinquilino del giovane sarebbe indagato per favoreggiamento. Intanto questa mattina i funerali di Francesco nella chiesa di Santa Maria Assunta a Licinella.

Ieri in tantissimi hanno partecipato a una fiaccolata in memoria del 33enne durante la quale è stato esposto uno striscione: “Una sola parola: ergastolo". Vogliono giustizia amici e familiari di Francesco e una condanna esemplare per il 25enne Vincenzo Galdoporpora, reo confesso del delitto. Il corteo con la presenza anche di autorità locali ed amministratori, è partito dal luogo dell'omicidio, nei pressi del 'Budda Bar' di Torre di Mare concludendosi davanti alla chiesa di Santa Maria Assunta dove era stata allestita la camera ardente.