Castelfranci

La corsa solitaria di Generoso Cresta a Castelfranci, non mira a garantire lo status quo, ma come ha più volte puntualizzato il sindaco uscente a “rilanciare l’attività amministrativa per recuperare protagonismo ai tavoli sovracomunali e a caricare la molla per far decollare lo sviluppo e l’occupazione”. Cade in errore dunque chi definisce “lista civetta” la compagine avversaria, che in questa tornata amministrativa viene definita “lista di appoggio”, per evitare il mancato raggiungimento del quorum e il commissariamento.

L’assenza dei tradizionali competitors sulla scena per Cresta non è un vantaggio. Il fermo del centro sinistra e in particolare del Partito Democratico, consegnano di fatto nelle mani dell’amministrazione uscente l’onere di guidare il paese nel prossimo quinquennio.

“I miei competitors non hanno fatto sintesi per presentare una lista, ma non siamo felici di questo e di certo non sorridiamo” aveva dichiarato il sindaco. Il mancato accordo fra Soccorso Pullo e Enrico Tecce ha azzerato la possibilità per Cresta di un confronto politico, in cui avrebbe dovuto sostenere critiche e (presunte) accuse sulla gestione della cosa pubblica.

“Gli elettori del centro sinistra sono arrabbiati, e cercheremo di andare incontro alle esigenze di tutti. Noi siamo pronti da diverso tempo e il territorio lo conosciamo bene. Avremmo certamente preferito avere un interlocutore e un contraddittorio, che è sempre positivo, perché solo così il dibattito cresce e può migliorare”.  

Privo di tessere di partito, Cresta ha confermato la sua militanza nell’area di centro destra. “Non abbiamo aderito a nessuno schieramento e preferisco coinvolgere anche gli altri. In Regione abbiamo avuto più di un riferimento e credo che quelli dovranno essere premiati; anche se bisogna prendere atto del fatto che la politica non richiama tante simpatie da parte dei cittadini e non sarà facile convogliare i voti delle rappresentanze locali anche sul piano regionale”.

Elisa Forte