Torna l'ora solare. Domenica 27 ottobre alle ore 3.00 del mattino si dovranno spostare un'ora indietro le lancette degli orologi.  Si dorme un'ora in più.
L'ora solare resterà in vigore fino al 29 marzo 2020, poi, nel corso dell'anno successivo, tutto dipenderà dalla decisione di ciascun Stato membro dell'Ue.  Il Parlamento europeo ha infatti appoggiato apertamente la proposta della Commissione di abolire il cambio tra ora legale e ora solare, ma ha chiesto di spostare la data di entrata in vigore della novità al 2019 al 2021. In pratica gli Stati membri che decidono di mantenere l'ora legale dovrebbero cambiare le lancette dell'orologio per l'ultima volta l'ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l'ora solare dovrebbero farlo l'ultima domenica di ottobre 2021. 

A chiedere di rinunciare all'ora solare sono stati soprattutto Paesi nordici, secondo cui spostare le lancette un'ora avanti prima dell'estate e un'ora indietro prima dell'inverno, causerebbe alcuni problemi al nostro stato psico-fisico e alla nostra salute. Secondo gli esperti citati da una commissione di esperti finlandesi sono accertati disturbi del sonno, anche insonnie prolungate in alcuni soggetti. Lo spostamento delle lancette dell’orologio può effettivamente creare qualche difficoltà di adattamento, nulla di serio per la maggior parte della popolazione. Buonsenso vorrebbe che i Paesi meridionali dell’Unione decidano di tenere l’ora legale per tutto l’anno, quelli del nord Europa l'ora solare per tutto l'anno. L’Italia deve ancora prendere una decisione.

 Secondo le stime preliminari registrate dalla società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 31 marzo 2019, grazie proprio all'ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l'uso della luce artificiale, l'Italia ha risparmiato complessivamente 505 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 190 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250 mila tonnellate.

Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo (secondo i dati dell'Arera) circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2019 è pari a circa 100 milioni di euro.