La strada verso Tokyo è lunga e piena di insidie. Serve l'impresa per realizzare il sogno di una vita. Francesca Boscarelli ci crede. Continua a farlo da anni. Non ha mai mollato. Figuriamoci se lo farà ora che l'ultimo treno sta per passare. Salirci di corsa è l'obiettivo. Stoccata dopo stoccata. Senza timori. Scalando una montagna altissima a 37 anni con l'entusiasmo di una ragazzina. “Mi sto allenando serenamente” ci ha raccontato col sorriso che ormai da qualche tempo è fedele compagno di viaggio.
“Sto sperimentando nuovi modi che forse sono quelli che mi si addicono di più con l'aiuto di Raffaele Zolli”. Le testimonianze di un lavoro frenetico e costante arrivano anche via social. Francesca non lascia nulla al caso nonostante i mille impegni e una vita da mamma. “Potrebbe essere l'ultima possibilità per andare alle Olimpiadi, ma mai dire mai”. Perché lo sport è strano. Bisogna lasciare sempre la porta aperta alle novità del futuro. Anche se a Parigi nel 2024 avrà 42 anni. Ma sognare è lecito. Soprattutto quando si ha il talento dalla propria parte. E di talento la Boscarelli ne ha da vendere. Nelle prossime settimane però si farà sul serio. Comincia la caccia all'impresa. Gli appuntamenti dove costruire un sogno.
“Alle porte c'è la prima prova di Coppa del Mondo a Tallin in Estonia. E' una prova di qualifica Olimpica, per questo si punta il tutto per tutto”. Un posto tra le prime otto o magari un podio. Ecco quello che servirebbe. Ma la spada non è una disciplina facile. Tutto può succedere. Nel bene e nel male. Guai a fare calcoli. Ma il pensiero è fisso su Tokyo. “L'obiettivo è quello, non ho paura di dirlo. E' una qualifica difficile ma non impossibile, c'è uno spiraglio per poterci provare e lo farò. A differenza dell'anno scorso potrò partecipare alle gare di Coppa del Mondo. Ce la sto mettendo tutta. Mi sto preparando fisicamente, tecnicamente e tatticamente, forse c'è una serenità e una consapevolezza differente rispetto al passato. Posso dire che io ci sono!”
E' concentrata sul “pezzo” Francesca Boscarelli. Ha voglia di sognare. Di regalarsi un altro acuto di una carriera importante che nel 2015 a Rio de Janeiro la portò sul gradino più alto del podio in Coppa del Mondo. Fu solo una breve illusione. L'anno successivo non riuscì a qualificarsi alle Olimpiadi brasiliane nemmeno nella gara a squadre per un blackout del team di spada. Quel quartetto era da medaglia. Ma per non pensare più a quell'occasione persa bisogna crearne una nuova. Questa volta dal sapore orientale.