Macerata Campania

Stamattina i Carabinieri di Macerata Campaniahanno eseguito un’ordinanzadi custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura, nei confronti di D.L.M. 48enne di Caserta, ritenuto responsabile di stalking e diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite (revenge porn) ai danni della ex compagna, T.A.,25 anni, di Macerata Campania.

 

L'indagine è partita dalla querela sporta proprio dalla donna e nel corso delle attivita investigative sarebbe emerso che l’uomo, non accettando la recente fine della relazione sentimentale con la vittima, dapprima avrebbe iniziato a tempestarle di messaggi e telefonate a qualsiasi ora del giorno, minacciandola anche di morte, e successivamente, all’ennesimo rifiuto di riprendere la relazione, avrebbe deciso di vendicarsi, divulgando ad una collega di lavoro della ex una fotografia sessualmente esplicita che la ritraeva, a sua insaputa, in atteggiamenti intimi con l’uomo.

 

"Tale condotta - scrive la procura -  unitamente alla campagna diffamatoria intrapresa dall’indagato sui social network in cui minacciava, tra l’altro, la divulgazione di ulteriori foto intime della donna di analogo contenuto, induceva un forte stato di angoscia nella vittima, che decideva quindi di rivolgersi ai Carabinieri. A solo una settimana dalla denuncia, coerentemente alla priorita attribuita da questa Procura e dall’Ufficio del Giudice delle Indagini preliminari – secondo le rispettive competenze – per l’azione di contrasto ai fenomeni di violenza domestica e di genere, con l’apporto investigativo dei Carabinieri di Macerata Campania era possibile prevenire ulteriori eventuali condotte violente di D.L.M., eseguendo la misura degli arresti domiciliari nei suoi confronti, con perquisizione e sequestro di tutti gli strumenti elettronici ed informatici nella sua disponibilita".

 

Si tratta del primo intervento nel territorio casertano per un caso di cosiddetto. revenge porn dall’entrata in vigore della nuova legge 69/19 (Codice Rosso), che ha introdotto la nuova fattispecie di cui all’art. 612 ter, con pene fino a 6 anni di reclusione".