"Per anni abbiamo richiesto al Comune di Pietrelcina l’elenco dei debiti e crediti, per avere contezza in quanto consiglieri comunali seppur di minoranza, della reale situazione in cui si trova purtroppo per noi l’ente, dopo anni di cattiva gestione delle casse comunali. Alle nostre istanze seguiva puntualmente uno scaricabarile costante fra responsabili del servizio e, addirittura, il Sindaco negava in Consiglio Comunale l’esistenza di tali elenchi".
Così in una nota il consigliere comunale Alessio Scocca, anche a nome dei consiglieri di minoranza Antonio Iadanza e Carmine Forgione, del gruppo politico “Rinascita”.
"Solo dopo aver protocollato un’ulteriore istanza - prosegue il consigliere - con la quale assegnavamo 30 giorni per ricevere una risposta definitiva, salvo poi dover ricorrere ad organi gerarchicamente superiori e, dopo aver inviato copia della stessa per conoscenza al revisore dei conti, il segretario comunale ci ha convocato ufficialmente per l’accesso agli atti. Abbiamo così scoperto che (ovviamente) le carte non solo esistono, ma ne abbiamo avuto anche copia in pochi minuti. Negare l'esistenza di importanti documenti denota mancanza di trasparenza nei confronti di cittadini e consiglieri.
Pretendiamo a questo punto delle scuse pubbliche da parte del Sindaco Masone che, durante un consiglio comunale ci disse: “non esiste certo un bottone da premere a vostro piacimento che consenta di stampare questi elenchi” per deriderci e additarci di scarsa competenza. Caro Sindaco - conclude - guardi un po’, è bastato invece proprio premere un tasto per avere finalmente copia di tutta la documentazione da noi richiesta".
Scocca (Rinascita) attacca Masone
La querelle a Pietrelcina
Redazione Ottopagine