Flumeri

di Generoso Maraia deputato M5S

Ho perso il conto dei tavoli organizzati al Mise per verificare con gli operai, i sindacati e le Regioni coinvolte, se gli obiettivi del piano industriale annunciato nei mesi precedenti fossero stati o meno
raggiunti.

Un investimento da 31 mln di euro sullo stabilimento di Flumeri, oltre 300 autobus prodotti nel 2019 ( fino al mese di settembre), inizio della ristrutturazione, realizzazione di due nuove linee, fine della cassa integrazione e rientro in fabbrica di tutti gli operai.

Risultati più che concreti, ma nonostante ciò c’è chi in Irpinia e in Italia alimenta molti dubbi sulla capacità del Governo, guidato dal M5S, e della nuova Società di risolvere una crisi aziendale che dura da 10
anni e dove i precedenti Governi, con i Ministri De Vincenti e Calenda hanno fallito.

Come ha chiarito il nuovo Amministratore Delegato di IIA Giovanni De Filippis, le foto, apparse sui giornali, degli autobus che si rompono dopo pochi giorni dalla consegna si riferiscono ad autobus di altri marchi. Queste continue critiche ci fanno capire che stiamo facendo bene e stiamo facendo paura a chi non vuole che l’Italia riprenda a produrre autobus.

Le critiche possono essere prese in considerazione se finalizzate ad aiutare la nuova IIA. Non riesco a tollerare chi come l’Asi e come qualche anziano giornalista di Avellino continuano non solo a disinformare, perché non conoscono la vicenda, ma fanno molto peggio quando invece di chiedere maggior risorse per IIA pretendono che questa società venda i propri terreni che in questa fase di rilancio sono ipotecati e posti a garanzia dell’investimento da 31 milioni di euro.

Sono sinceramente stufo di omuncoli irpini che invece di collaborare per il bene della nostra terra e dei cittadini che ci vivono, continuano a voler il male dei deputati irpini e pur di denigrare il nostro lavoro e farsi belli propongono di vendere o svendere i terreni e con essi anche il nostro progetto e impegno che si è dispiegato tra enormi difficoltà. Il più grande risultato non è quello di far ripartire un’azienda, ma ricostituire un intero asset industriale strategico: l’Italia, dopo una storia gloriosa in questo settore e dopo 10 anni di nulla, oggi è nelle condizioni di realizzare autobus come fanno tutte le altre nazioni del mondo.

Non una semplice crisi aziendale come ha ricordato Rizzardo, responsabile dei Progetti speciali di Invitalia, bensì la crisi di un intero comparto industriale nazionale, quello del trasporto pubblico. Una crisi che grazie alla collaborazione tra Di Maio, i deputati irpini del M5S e i sottosegretari di ben cinque ministeri (Mit, Mise, Lavoro, Ambiente e Interno) è stata superata creando una società solida e una Rete di relazioni istituzionali, anche con le amministrazioni locali, che sta rilanciando l’intero comparto del trasporto pubblico italiano.

Il M5S grazie al dialogo diretto con i lavoratori, grazie all’intervento dello Stato attraverso Leonardo SPA, l’Industria più grande d’Italia, grazie all’ingresso di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’Attrazione degli investimenti e grazie alla disponibilità dei sindacati, è riuscito a trasformare un sogno in realtà creando il Polo pubblico dell’autobus. Pubblico vuol dire che non abbiamo creato un Del Rosso 2 ma soprattutto che ci sarà un futuro molto vicino in cui non solo rientreranno tutti gli operai in cassa integrazione ma verranno assunti giovani dando una prima risposta al prioritario problema italiano che al Sud si trasforma in drammatica emergenza: la disoccupazione e la mancanza di lavoro.

Stiamo lavorando con costanza per fare ciò che la politica non fa da troppo tempo: creare sviluppo economico non a chiacchiere ma attraverso posti di lavoro stabili in aziende che fanno utili, evitando di sprecare i soldi pubblici come fatto in passato, solo per creare una risposta al
bisogno più importante per la nostra cara Italia: il lavoro.