Benevento

Il mondiale dell'Italia è ufficialmente terminato. Senza giocare contro i campioni del mondo della Nuova Zelanda per una decisione che fa discutere. In Giappone c'è il serio pericolo che il tifone Hagibis possa interessare la zona di Toyota City dove si doveva disputare l'incontro sabato mattina. Per questo, come si legge nel comunicato ufficiale, “World Rugby e il comitato Organizzatore di Giappone 2019 hanno annunciato un aggiornamento riguardo all’impatto del Tifone Hagibis nel prossimo weekend della Rugby World Cup 2019 per la fase a Gironi. Questo include la decisione di cancellare partita per la sicurezza pubblica”.

La spiegazione degli organizzatori continua: “Basandosi sulle ultime informazioni degli esperti metereologi, Hagibis è in predizione di essere il più grande tifone del 2019 e altamente suscettibile di provocare notevoli interruzioni nelle aree di Tokyo, Yokohama e Toyota per tutto il sabato, incluso il probabile arresto o interruzione del trasporto pubblico.Di conseguenza, World Rugby e il Comitato Organizzatore di Japan Rugby 2019 hanno preso la decisione difficile, ma giusta, di annullare le partite nelle aree colpite per motivi di sicurezza. Le squadre interessate sono state informate. Per le partite che non vanno avanti come previsto, verranno assegnati due punti a ciascuna squadra in linea con le regole del torneo”.

Si tratta di un caso più unico che raro. “È una situazione eccezionale, complessa e in rapida evoluzione e la sicurezza di gruppo e pubblica è la priorità numero uno. Questo è stato fondamentale in tutto il processo decisionale in collaborazione con gli esperti di informazioni meteorologiche del torneo, le città ospitanti, i luoghi e le squadre”.

Alla nota degli organizzatori si è aggiunta quella della Federugby con le parole del presidente federale Alfredo Gavazzi. “La sicurezza di giocatori, personale e pubblico è la principale priorità da considerare in questi frangenti. Comprendiamo e accettiamo la scelta dell’organizzazione di assumere la determinazione più idonea alla tutela di tutte le parti in causa. Da Presidente federale e da uomo di sport comprendo il rammarico degli atleti e dello staff tecnico per non aver potuto sfidare i Campioni del Mondo in carica dopo aver lavorato in queste settimane con professionalità ed entusiasmo, rappresentando con fierezza il Paese ed il nostro movimento sul più prestigioso dei palcoscenici che il rugby possa offrire”.

Tutto giusto. La sicurezza prima di tutto. Ma dal punto di vista sportivo resterà per sempre un mondiale “monco”. Qualcuno parla addirittura di competizione falsata. L'Italia non avrebbe mai battuto la Nuova Zelanda, inutile prenderci in giro con la storiella del nulla è impossibile, e sarebbe finita comunque al terzo posto nel raggruppamento dietro All Blacks e Sudafrica. Contava molto di più il match tra Inghilterra e Francia nel girone C e anche quella sfida non si disputerà.

Una brutta tegola su un mondiale che fino ad ora era stato quasi perfetto. Una situazione che si spera non si possa verificare più, ma l'organo che regola la palla ovale mondiale dovrà dare una risposta nei prossimi quattro anni e studiare soluzioni alternative. Se si fosse trattato di partite da dentro o fuori cosa sarebbe successo? La risposta forse non la sapremo mai.