Vallo della Lucania

In tanti questa mattina a Vallo della Lucania hanno voluto dare l'ultimo saluto al neonato morto dopo il parto in casa nella frazione di Angellara a Vallo della Lucania. La chiesa della Madonna delle Grazie ha accolto la piccola bara bianca del maschietto partorito da Olga Iacob, la moldava 30enne che ora si trova ai domiciliari con l'accusa di omicidio.

Per l'ultimo saluto c'erano anche il sindaco Antonio Aloia, la cui amministrazione si è fatta carico delle spese del rito funebre officiato da don Aniello Adinolfi. Angelo, questo il nome che il parroco ha scelto per il piccolo che solo per pochi attimi ha assaporato la gioia della vita. "La sua morte deve essere una lezione per tutta la comunità, ognuno deve farsi carico dei disagi della società", le parole scandite dal parroco durante l'omelia. 

"Vorremmo che tragedie come queste non accadano più - ha detto il primo cittadino Aloia - La morte di Angelo sia un insegnamento per tutti". Dolore e lacrime per una vicenda che ha sconvolto l'intera comunità, lasciando tutti senza parole. Anche perché c'erano tutti gli strumenti per partorire nell'anonimato e lasciare il bimbo alle cure dello Stato. Una scelta che Olga non ha fatto, forse perché non lo sapeva o chissà perché. 

Interrogativi ai quali cercheranno di dare una risposta i magistrati della procura di Vallo della Lucania, le cui indagini proseguono. Dopo il funerali, la piccola bara bianca è stata seppellita nella cappella di una famiglia che ha dato la propria disponibilità all'accoglienza: "Almeno, non mancherà mai un fiore o una preghiera", ha concluso don Aniello.