Napoli

"Mi siederò al tavolo con Whirlpool se l'azienda sospende la procedura di cessione dello stabilimento di Napoli". Lo ha dichiarato  il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, durante l'incontro al Mise con i sindacati. Alla delegazione dei sindacati guidata dai segretari generali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, Francesca Re David, Marco Bentivogli e Rocco Palombella, il ministro ha annunciato un incontro sulla vertenza a Palazzo Chigi per mercoledì 9 ottobre.

Oggi la manifestazione nazionale a Roma e losciopero di otto ore dei lavoratori Whirlpool, indetta dai sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil. Il corteo è partito da piazza della Repubblica diretto al Mise, dove è aperto il tavolo di crisi. "Stabilimenti Whirlpool tutti fermi", questo è il risultato secondo i sindacati.

"Napoli non molla", è lo striscione che ha aperto il corteo. A sfilare anche una lavatrice, portata a spalla da quattro lavoratori, con croce di legno e ceri ai lati, in un funerale che i lavoratori non vogliono celebrare. La protesta nasce contro la decisione dell'azienda di avviare la procedura di cessione dello stabilimento di Napoli, dove lavorano 410 persone, alla Prs (Passive Refrigeration Solutions), società con sede legale a Lugano in Svizzera e partner cinese. Un atto "in aperta violazione dell'accordo di ottobre 2018", ripetono i sindacati, che chiedono all'azienda di ritirare la procedura e sedersi al tavolo per ripartire dall'accordo di ottobre scorso che parlava "di investimenti e non di cessioni".

Quello di oggi è il secondo sciopero  nell'arco di due settimane. Circa 100 i lavoratori arrivati da Napoli e Caserta, almeno altri 500 dagli altri stabilimenti del gruppo, riferiscono i sindacati