Mandata in archivio con una vittoria l'esordio nella Serie A formato 2019/2020 di calcio a 5, sale l'adrenalina in casa Sandro Abate Avellino. Venerdì, con calcio d'inizio alle 19, il derby contro la Feldi Eboli.
A scandire l'attesa per il match contro il quintetto salernitano, il presidente Jean Philippe Melillo, raggiunto telefonicamente da Ottopagine.it.
Presidente, sabato scorso a Roma l'esordio col botto della Sandro Abate Avellino: vittoria in rimonta e primi 3 punti in classifica. Soprattutto, la dimostrazione di un gran carattere del gruppo dopo essere andati sotto 2-0.
“Quella contro l’Aniene è stata la vittoria di un gruppo unito, che sa soffrire e ritrovarsi. Abbiamo faticato inizialmente, poi ci siamo guardati negli occhi e abbiamo ricordato chi siamo. Il secondo tempo è stato la dimostrazione del nostro carattere, della nostra forza e determinazione.”
Venerdì la prima gara “casalinga” e sarà subito derby contro la Feldi Eboli. C'è da attendersi una partita intensa sotto il profilo agonistico e giocata a ritmi alti sul fronte tecnico-tattico.
“Sarà un derby molto sentito, entrambe abbiamo fame di vittoria e di doppiare il successo della prima. L’Eboli vorrà riscattare la sconfitta in Coppa Divisione della scorsa stagione. Ma noi, allo stesso modo, vogliamo far bene al debutto “casalingo”. È vero che si gioca al PalaCercola, ma quest’anno, per noi, sarà la nostra casa e, allora, è importante far bene alla prima uscita ufficiale. Anche perché attendiamo una bella cornice di pubblico.”
Sensazioni e scaramanzia: dovesse pronosticarlo, chi sarà l'uomo derby?
“Nella Sandro Abate non esistono prime donne. Ciascuno, per ruolo e caratteristiche individuali, è leader e può essere decisivo. Se giocheremo di squadra, alla fine chiunque potrà deciderla proprio come è stato per Dian Luka contro l’Aniene.”
Alle spalle un'estate che vi ha lasciato l'amaro in bocca per l'impossibilità di giocare nel capoluogo irpino le vostre gare interne. All'anti-vigilia di una sfida così importante torna ad acuirsi il rimpianto di non poter condividere con i tifosi della città lo spettacolo e le emozioni della Serie A?
“Fa male, molto male. Con un piccolo sforzo da parte dell’amministrazione questa storia poteva avere un finale differente. Resta l’impegno per il prossimo anno, ma a poco serve. Restiamo lontani dalla nostra gente e non per nostra scelta. Adesso, però, non è più tempo di fare polemiche, è il momento di portare in alto il nome della Sandro Abate Avellino in giro per l’Italia. Ora facciamo parlare il campo sperando che ci sia comunque il nostro pubblico, anche perché ne abbiamo bisogno. Insieme possiamo fare grandi cose, ne sono certo.”