Sarno

Una bravata, uno scherzo sfuggito al controllo. Si sono giustificati così davanti agli inquirenti i sei ragazzi individuati al termine delle indagini dei carabinieri di Nocera Inferiore quali autori dell'incendio che ha devastato e distrutto la montagna di Sarno in località Saretto.

Sei giovani, cinque dei quali minorenni, tutti del posto, le cui posizioni sono al vaglio del pm Angelo Frattini della procura del Tribunale dei Minorenni di Salerno e del pm Anna Chiara Fasano della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore.
Già nel pomeriggio di sabato, le prime immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, le successive perquisizioni e le dichiarazioni, avevano indirizzato le indagini verso un gruppo di giovani, tutti appartenenti a famiglie conosciute in città. In uno degli appartamenti perquisiti sarebbero stati ritrovati anche abiti rovinati da bruciature.

In particolare, un 16enne, il più giovane della banda, crollato durante l'interrogatorio avrebbe rivelato che tutto è cominciato per scherzo. Ma quelle fiamme, complice anche il forte vento, si sono immediatamente propagate costringendo, già nella prima serata di venerdì, all’evacuazione di un’ampia zona che ha interessato circa 200 persone. Solo nella mattinata di sabato, grazie ad un imponente schieramento di uomini e mezzi dei vigili del fuoco e della protezione civile, le fiamme sono state domate. Le indagini intanto continuano.

Non si escludono ulteriori coinvolgimenti. il primo cittadino di Sarno, Giuseppe Canfora chiede pene esemplari e si è detto profondamnete amareggiato: «La verità di oggi brucia quanto il fuoco che ha distrutto il nostro amato monte. Chi ha distrutto la nostra terra per uno scherzo - dichiara il primo cittadino - merita di essere identificato, giudicato e condannato nella sua singola responsabilità.Confidiamo nella giustizia alla quale chiediamo pene severissime, esemplari, senza sconti, nella piena consapevolezza del grave crimine commesso».