Battipaglia

L'Arpac ha pubblicato i risultati delle analisi ambientali dopo l'incendio dell'impianto che si occupa del recupero di pneumatici fuori uso, avvenuto lo scorso 12 settembre nella zona industriale di Battipaglia. I campionamenti, avvenuti nell'arco di 24 ore, hanno confermato un'altissima presenza di diossina nell'area circostante al rogo.

Il laboratorio regionale Diossine dell'unità operativa "Siti contaminati" di Agnano ha analizzato i dati raccolti dalle centraline installate il giorno stesso e in quello successivo all'incendio. 

"Al proposito, premesso che per i microinquinanti nell'aria ambiente non sono al momento stati stabiliti né a livello europeo, né a livello nazionale o regionale valori limite o soglie, uno dei pochi riferimenti in letteratura tecnica, esclusivamente per PCDD e PCDF, è costituito dalle linee guida della Germania (LAI-Laenderausschuss fuer Immissionschutz - Comitato degli Stati per la protezione ambientale), in cui si riporta il valore di riferimento di 0,15 pg I-TEQ/m3 per l'aria ambiente", si legge nella nota diffusa dall'Arpac. "Il rapporto di prova evidenzia, per il parametro PCDD+PCDF (espresso in pg I-TEQ/m3), un valore di concentrazione pari a 0,3393 pg I-TEQ/m3, superiore rispetto al suddetto valore di riferimento, compatibile con l'evento in corso". 

In pratica, rispetto allo standard tedesco che è quello di riferimento per quanto riguarda la concentrazione di diossina, a Battipaglia si sono registrati valori superiori al doppio del limite. Ben più alti, tanto per citare un esempio, anche del rogo che ha distrutto la Ics di Pianordardine ad Avellino. E che dimostrano, sostanzialmente, come fossero più che fondati i timori per le ricadute sulla salute delle persone.