Benevento

Ha lasciato l'ospedale Rummo ed ora è in caserma, a Benevento, per l'interrogatorio dinanzi al sostituto procuratore Vincenzo Toscano, Loredana. M., la 34enne, originaria di Campolattaro, accusata di aver gettato in un burrone, e di averlo poi colpito alla testa, causandone la morte, il suo bimbo di quattro mesi.

Difesa dall'avvocato Michele Maselli, la donna, fin qui rimasta piantonata al Rummo, potrebbe, con l'aiuto di un esperto di linguaggio dei segni, provare a fornire la sua versione su un episodio sconcertante, in attesa che ne vengano vagliate le condizioni dal punto di vista psichiatrico.

Si tratta di un caso che ha fortemente scosso l'opinione pubblica, che sui social continua a chiedersi come sia stato possibile un gesto tanto terribile. E' quanto punta ad accertare l'indagine condotta dai carabinieri, supportata anche dalla testimonianza di un automobilista che avrebbe visto la 34enne lanciare qualcosa nel vuoto, senza immaginare, ovviamente, che potesse trattarsi di un essere umano. Era in transito, al pari di altri, lungo la statale Telesina, e all'altezza di Solopaca aveva rallentato, credendo che quella Opel Corsa finita contro un guard rail fosse rimasta coinvolta in un incidente.

E' l'auto con la quale lei si era allontanata alcune ore prima dal centro irpino nel quale convive con un uomo, che, evidentemente preoccupato, ne aveva denunciato la scomparsa. Intorno alle mezzanotte, come più volte ricordato, l'agghiacciante scoperta di quel corpicino senza vita sul quale, probabilmente mercoledì, il medico legale Emilio D'Oro procederà all'autopsia. Un esame fondamentale per stabilire cosa ne abbia provocato la morte.

Intanto, dopo essersi avvalsa della facoltà di non rispondere, L.M. è stata condotta in carcere, in attesa dell'udienza di convalida dinanzi al Gip.