Ponte

Una serata di festa ricca di emozioni a Ponte che ha festeggiato il 50esimo anno di sacerdozio di don Alfonso Calvano, parroco del paese. Presenti in prima fila il sindaco di Ponte Marcangelo Fusco, il Maggiore dei Vigili Urbani Giuseppe Mottola, il Comandante stazione Carabinieri di Ponte maresciallo capo Domenico Musto. A celebrare la Santa Messa monsignor Domenico Battaglia, Vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita - Sant’Agata dei Goti- Telese Terme e il Vescovo monsignor Zerrillo.

Nel corso della Santa Messa a prendere la parola è stato proprio don Alfonso che ha ricordato: "La mia ordinazione sacerdotale - ha raccontato don Alfonso - è avvenuta il 10 agosto 1969 con l’imposizione delle mani di Mons. Felice Leonardo nella Chiesa parrocchiale di S Pietro e Paolo in Melizzano. Da quell’anno, ho  camminato in Diocesi dal centro alla periferia, da Melizzano a Cerreto Sannita come vice rettore in seminario e vice parroco della Cattedrale e la domenica a celebrare la S. Messa, al Torello, Stazione di Solopaca; Parroco a S. Lorenzello, Vice Parroco a S. Salvatore Telesino; otto anni a Torino per l’insegnamento di materie letterarie nella scuola Statale;Parroco al Torello di Melizzano, poi a Ponte, ove sono stato  accolto, come dice la Bibbia, come “messaggero di buone notizie” perché questa è l’identità e la missione del sacerdote. Ho vissuto la meravigliosa fraternità dei figli di Dio e ho sperimentato la grandezza insuperabile della missione del sacerdote. Contemporaneamente al ministero Pastorale a Ponte - ha continuato il parroco - ho vissuto anche l’esperienza molto bella e formativa di Direttore della Caritas Diocesana dal 1992 al 2017, Direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes dal 1994 al 2004, Direttore della Pastorale della Salute dal 1996 al 2013, poi dal 2000 al 2015 la Conferenza Episcopale Campana mi ha chiamato alla responsabilità della guida della Migrantes Regionale Campana, aiutato e accompagnato  dalla saggia e paterna bontà di  Mons. Bruno Scettino, Arcivescovo di Capua. Cinquant’anni di sacerdozio, è un numero magico, che suscita un sorriso di benevolenza e un sincero apprezzamento". Ed ancora, don Alfonso ha sottolineato: "Sono sacerdote non per svolgere una professione, ma per vivere la dedicazione della mia vita a Dio. La mia vocazione - ha continuato don Alfonso - non è stata soltanto quella di sentirmi in qualche modo unito a Dio, ma di essere con Dio. E l’essere con Dio mi ha aperto le porte all’essere per Dio. Prima di essere sacerdote, sento la bellezza di essere consacrato a Dio. Ho dovuto educarmi a pensare che Dio non è una “cosa da fare”, ma un incontro da godere. E’ stata una fatica smantellare in me l’idea che per piacere a Dio dovevo essere fedele alle regole. Ancora adesso devo vegliare per non vivere il rapporto con Dio col “senso del dovere”. E volendo riassumere in una parola quello che ho fatto in questi 50 anni di sacerdozio, posso semplicemente dire: ho celebrato 29.323 Messe”. Tanti i ricordi di questi cinquant'anni celebrati nel corso della messa a cui è seguito un momento conviviale.