Sembra ieri, eppure sono passati esattamente 20 anni dalla morte del collega giornalista Giocondo Diluiso. Un vuoto incolmabile nelle aree interne. Voce libera e senza censura per anni sul territorio.
Un cronista di razza, schierato sempre dalla parte della gente e degli ultimi. Ha seguito con passione e coraggio, le tante vertenze e emergenze della valle ufita, una fra tutte, la guerra dei rifiuti a difesa grande ad Ariano Irpino. Venne stroncato da un infarto fulminante all'età di 59 anni, mentre era ad un matrimonio con la sua famiglia. Anche quel giorno, nonostante per lui festivo, aveva lavorato sodo.
Una vita intera la sua dedicata a tempo pieno al lavoro di cronista che aveva nel sangue. Spesso anche un giornalista scomodo per le sue numerose inchieste, molte delle quali delicatissime. Ma nulla lo aveva mai fermato o intimorito. Anzi ha sempre saputo affrontare di petto e con coraggio ogni situazione, anche la più difficile.
Carta stampata, Tv, radio, un giornalista completo, a tutto campo, che ha saputo tramandare al figlio Nico la sua passione. Tantissime le opportunità per spostarsi altrove, ma Giocondo ha preferito sempre e per amore restare nella sua terra, che oggi non poteva non ricordarlo.