Vertenza rifiuti a Baronissi, stipendi in ritardo e lavoratori esasperati. Predisposti i bonifici per i 25 operai, ma la Fiadel attacca: «Una situazione che non può ripetersi ogni mese». Una vera e propria odissea, quella che coinvolge i lavoratori del cantiere della Valle dell’Irno, che si occupano di igiene urbana per conto della ditta Am Tecnology. Questi ultimi sono sul piede di guerra per il mancato pagamento della mensilità di luglio nei tempi previsti, che ha comportato un Ferragosto di sofferenza. Lunedì il vertice in prefettura a Salerno per venire a capo della situazione, nello stesso giorno in cui l’azienda aveva assicurato che i versamenti sarebbero stati sbloccati. L’attesa invece si è prolungata, dando vita ad altri due giorni all’insegna della tensione. Ieri pomeriggio sarebbero infine partiti i bonifici.
«Apprendiamo che la situazione sarebbe in procinto di sbloccarsi – dichiara Angelo Rispoli, segretario Fiadel – Tuttavia il problema resta. Non è pensabile che gli stessi inconvenienti si ripetano, e che ogni mese ci si ritrovi punto e a capo. La ditta deve farci sapere quali sono le sue intenzioni, ovvero se è in grado di mantenere gli impegni presi con gli operatori, che non possono sostenere a lungo questi disagi».
Intanto, presso il Comune di Baronissi, è stato convocato per lunedì mattina, alle 9.30, un tavolo con sindacati, lavoratori e azienda. «Diamo atto al sindaco di Baronissi, Gianfranco Valiante, e all’assessore Alfonso Farina dell’impegno profuso – aggiunge Rispoli – Un ringraziamento anche al viceprefetto Vincenzo Amendola per la disponibilità». Poi la stoccata in merito alle assunzioni di operai dai consorzi, in particolare relativamente alla situazione del Corisa2: «Continuiamo ad assistere a palesi violazioni della legge regionale sulla tutela occupazionale, in quanto ogni mattina vengono impiegati nel settore rifiuti diversi lavoratori interinali, precari e sottopagati, non solo a Baronissi, ma anche ad esempio nel cantiere Sarim di Pontecagnano. Il tutto a scapito dei lavoratori storici in lista di mobilità. Spieghino il motivo o in alternativa, se non diciamo il vero, ci querelino».