La grande forza delle donne che va ad unirsi, all’attenzione vera, seria e trasparente verso gli animali, intesi come esseri viventi e la natura. E’ questo il biglietto da visita dell’associazione "Ciotole piene, pance felici." Organizzazione nata a Venezia, grazie al dinamismo della presidente Luisa Gros, no profit e senza scopo di lucro tra le poche nel suo genere sul territorio Italiano, ben ramificata in Campania e che ora ha ufficialmente una responsabile in tutta la provincia di Avellino, Mina Caporizzo, grazie alla sua esperienza ed encomiabile impegno.
"Siamo attivamente impegnati sul campo da oltre dieci anni, basti ricordare Amatrice o altri tragici eventi. La nostra piccola associazione - afferma la presidente Gros - si è adoperata per sostenere sia gli animali che gli umani. Distribuzione di alimenti e aiuti vari, pari a qualcosa di impensabile. Tramite poi un cane arrivato nella mia città, è nato un rapporto, poi consolidatosi nel tempo con la provincia di Avellino, dove si è dato vita ad una grande sinergia ed operatività."
A Paternopoli, in Irpinia grazie al coinvolgimento delle referenti locali, attivamente impegnate sul territorio sono stati raggiunti risultati davvero eccellenti e sorprendenti. Nel 2018 solo in questo comune ben 36 cani adottati e trasferiti in varie località italiane. Pariamo di cani abbandonati, malati e maltrattati.
"La lotta al randagismo - afferma Angelina D'Amato prezioso punto di riferimento sul territorio, per il suo impegno, esperienza e grande professionalità - vuol dire tutelare i cani ma anche le persone. I cani abbandonati in strada potrebbero indubbiamente creare disturbo e al tempo stesso occorre tutelarli. Nel caso specifico di Paternopoli, abbiano avuto un incontro con il sindaco, il quale ha dimostrata grande interesse e disponibilità verso questa problematica. Lo ringraziamo per questo. Quindi da un lato ci siamo noi volontari, dall'altro l'apporto necessario e fondamentale delle istituzioni. Senza questa sinergia, non si andrà da nessuna parte."
Una situazione purtroppo decisamente allarmante al Sud. "Allarmante, perchè - continua D'Amato - perchè i nostri cani, che vengono presi, finiscono puntualmente in canile. E questo sta a significare anche, costi onerosi per i Comuni. Non è corretto, nè mandarli in canile nè assistere a continue cucciolate, che non si riescono poi a sostenere. Servono regole ben precise. Dalla microchippatura, alla sterilizzazione obbligatoria. La stessa reimmissione dei cani sul territorio va seguita con attenzione."
E sull'ultimo grave episodio avvenuto in Irpinia, a Greci, con l'avvelenamento di due cani in paese, la presidente Luisa Gros avverte: "Spesso e questo è un fatto gravissimo non viene dato risalto alle reali conseguenze, che un'azione del genere può avere ai danni non solo degli animali, ma anche delle persone, bambini in particolare che possono venire a contatto. Il fenomeno è legato all'ignoranza e alla vigliaccheria. L'atto del veleno, come comprovato dalla storia, sia sugli uomini, che sugli animali è uno dei più vigliacchi che vi siano sulla terra."