Lauro

Il 26 maggio del 2002, tredici anni fa, la comunità del Vallo di Lauro venne scossa da un fatto di sangue che richiamò l'attenzione dei media di tutto il mondo: la Strage delle Donne. Erano da poco passate le 8 di sera di una domenica già di per sè differente dalle altre. A Lauro c'era fermento per le elezioni comunali. Nessuno però avrebbe mai immaginato che un'intera comunità potesse essere, di lì a poco, sconvolta da uno dei più sanguinosi agguati di camorra che la memoria ricordi.

Un inseguimento nel centro del paese, un conflitto a fuoco e a terra restano i corpi di tre donne di cui una di soli 16 anni. Sei i feriti. Tra essi anche il boss Luigi Salvatore Graziano, il capo clan. Decine di proiettili sparati da due auto in via Del Balzo. Da una parte quella dei Graziano, dall'altra quella dei Cava, alla quale appartenevano le vittime. Seppure costellata di cadaveri e orrori di ogni genere, questa faida antichissima non era mai arrivata ad un livello come quello raggiunto la sera del 26 maggio del 2002. Mai si erano puntate le pistole contro le donne e, soprattutto, mai le donne erano state protagoniste di un conflitto a fuoco. Come siano andate le cose sulla strada di Lauro lo hanno ricostruirlo negli anni gli inquirenti e la magistratura.

 

Una triste pagina che il Vallo di Lauro non può dimenticare affinchè mai si affievolisca la memoria della nostra storia di cittadini di Vallo come membri di una comunità tragicamente consapevole. Come Libera, l'associazione anticamorra, anche noi ricordiamo la Strage delle Donne.

 

Rocco Fatibene