Non preferisce sentire la parola artefice soltanto per lui Alessio Martino che dispensa complimenti per tutti dirigenti, staff tecnico e calciatori. La Promozione è arrivata grazie a tutti.
“Sono contentissimo però dire l’artefice è una parola molto importante. Penso che le squadre vincono incominciando dalla società, e questa vittoria è frutto del lavoro programmato in 2 anni anche se l’anno scorso non eravamo partiti nemmeno per disputare i play off. Poi con il tempo ci siamo accorti di essere una buona squadra. Questa vittoria è del Presidente (Giuseppe Carfora), della presidentessa (Dolores Simeone), del Vice Presidente (Giovanni Abbatiello) e di tutte le persone che hanno lavorato – Martino le elenca tutte – e che ci hanno fatto sentire la loro vicinanza. Ma in primis c’è stato il Presidente Giovanni Carfora un vero condottiero”.
Il tecnico biancorosso va oltre e non si concentra soltanto sul match di Sarno che ha permesso il salto di categoria.
“E’ stata una vittoria strameritata, dopo aver fatto 68 punti con la miglior difesa e il secondo miglior attacco. E soprattutto non avendo nessun “campo amico”. Quindi fino alla fine quello che abbiamo raggiunto lo abbiamo meritato. Meritata anche la vittoria nello spareggio, considerando che nell’arco dei 90’ abbiamo visto una Virtus superiore a tutti, come è capitato anche quest’anno. Sono felice perché abbiamo creduto sempre e lavorato anche sotto la pioggia quando qualcuno ci prendeva in giro sostenendo che fossimo dei malati”.
Il successo nello spareggio è arrivato soprattutto grazie alle scelte effettuate in avvio di ripresa dal tecnico biancorosso, bravo ad indovinare i cambi. Fuori il difensore Capasso e il centrocampista Palma per De Matteo (autore dell’assist sull’1-0 e del 2-1) e Icolari (autore del 4-1) due giocatori votati all’attacco.
“A volte si dice che l’allenatore sbaglia la formazione e in altre che ha azzeccato i cambi. La verità sta nel mezzo, avevamo iniziato un po’ timorosi ma non per l’avversario ma perché sapevamo che la partita fosse importante, però poi ci siamo trovati in superiorità numerica e pensavamo che la partita fosse chiusa. E all’improvviso siamo stati penalizzati dall’episodio del calcio di rigore fischiato contro. In queste occasioni naturalmente nasce il nervosismo e una strigliata negli spogliatoi con l’aggiunta dei nuovi entrati (De Matteo, Della Peruta e Icolari) ha fatto il resto. Questa squadra non ha protagonisti, ovviamente c’è qualcuno che ha fatto ancora meglio come Annunziata che ha fatto due gol da attaccante di categoria superiore”.
Ionut Stefan Di Nuzzo