Mesi di estorsioni, minacce, prevaricazioni: presunto protagonista Manuel Campanile, un ventenne già noto alle forze dell'ordine, vittima un ragazzino, entrambi di Montesarchio. E non si parla di spiccioli, roba da ragazzini, ma di 16mila euro, oro, smartphone, che la vittima avrebbe consegnato all'estorsore, rubandoli alla mamma e al papà.
Poi non ce l'ha fatta, e ha denunciato ai carabinieri: tutto era cominciato nel 2015, poi ancora, da settembre 2018 a febbraio 2019: “ continue estorsioni poste in essere dall’arrestato per la somma complessiva, con rimesse mensili, pari a euro 16mila, vari oggetti in oro e n. 2 smartphone, il tutto sottratto dall’attività commerciale dei familiari”. Gli scriveva su whatsapp l'estorsore “Devi darmi cinque bollette”, tradotto cinquecento euro: ogni bolletta di whatsapp infatti significava 100 euro per il povero ragazzo. Una volta lo ha atteso all'uscita di scuola, lo ha preso per un braccio trascinandolo in un luogo isolato per minacciarlo e farsi consegnare soldi e oro minacciandolo di fargli del male. ll G.I.P., condividendo la valutazione prospettata dal P.M., ha ritenuto che “la misura degli arresti domiciliari appare l’unica misura informata a criteri di idoneità e proporzionalità, attesa la gravità delle modalità di esecuzione dei fatti denunziati, in danno della vittima, ragazzo di giovanissima età, vittima di percosse ad opera dell’indagato quando era ancora quattordicenne e la personalità dell’indagato, quale si evince dai precedenti in atti e che, peraltro è descritto dai testi escussi quale persona violenta e prevaricatrice”.
Il ventenne, che è difeso dall'avvocato Vittorio Fucci, è stato associato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari. Nelle prossime ore l'interrogatorio.