Benevento

E' caduto nel vuoto, come ampiamente preventivabile, l'appello del vescovo di Cerreto Battaglia, della Caritas e di altre 37 associazioni della provincia di Benevento. Avevano chiesto ai senatori italiani, partendo naturalmente da quelli sanniti, di non votare il Decreto Sicurezza Bis “Significherebbe condannare a morte l'amore, significherebbe far diventare reato la solidarietà”.
Nulla da fare: le senatrici sannite si sono, ancora una volta, allineate al partito e hanno votato il decreto, come votarono per il primo decreto sicurezza, come votarono per salvare Salvini.
E mentre i social riversavano critiche feroci su chi ha votato un decreto da molti considerato “inumano”,nessun commento arriva dai diretti interessati: Danila De Lucia ricorda Francesco Durante e il suo libro “I Napoletani”, la Ricciardi invece parla del porto di Napoli, qualche altro attivista di altre magagne ma guai, guai a parlare del decreto sicurezza. In pubblico, perché in privato quelli che parlano lo fanno per sfogarsi, palesando imbarazzo per la situazione. "C'è differenza con chi votava Ruby nipote di Mubarak?" dice qualcuno. 
Eh si, perché stona decisamente il tam tam dei giorni pari in cui si accusa Salvini, la Lega, il loro antimeridionalismo e il loro atteggiamento e in quelli dispari gli si vota ogni provvedimento.
Con risultati che sono evidenti: dal 32 % contro il 17 alla situazione ribaltata delle europee ai sondaggi di oggi che parlano di una distanza ancor più abissale.
E forse non è casuale che proprio oggi, dopo le votazioni sul decreto sicurezza bis e dopo il non meno importante compleanno della Vergine Maria, la Lega tenga una manifestazione in città, a Benevento.
Sullo sfondo le associazioni che avevano promosso l'appello e i loro attivisti, quelli che hanno contribuito a creare un buon modello di accoglienza a Benevento, tra Caritas, piccoli comuni del Welcome, consorzi e Sprar. In molti domandano: “Ma quando questo decreto provocherà morti in mare, bimbi in particolare, come si sentirà chi ha votato?”