All’altezza di contrada Ofanto a Nusco, accanto ad una chiesetta, insiste un piccolo ponte che versa in condizioni preoccupanti. Non solo manca un parapetto decente e un intervento ordinario di manutenzione (pulizia degli argini e cigli stradali) ma cosa più grave è la constatazione dell’erosione allarmante dei piloni di sostegno che mettono a rischio gli abitanti del luogo e la sicurezza del traffico comunque sostenuto in tale zona, essendo l’arteria molto trafficata.
"Il tratto dell’Appia che da Ponteromito - sale per Passo Manteca - fino a Tavernarsa per poi correre sul pianoro di Torella, a poca distanza alle sorgenti del fiume Ofanto, è un tratto di strada a forte impatto paesaggistico, perché con le sue tortuose curve conserva un fascino quasi ottocentesco" denuncia Gianni Marino, consigliere comunale di Nusco Futura.
"Ma ad un occhio attento ed esperto dei luoghi non sfuggono le condizioni rovinose in cui versano i rami di strade abbandonate a se stesse tutte collegate a rete. Sembra quasi una scelta desolante quella di non provvedere anche all’intervento ordinario. Se vi capita, ad esempio, in territorio di Nusco all’altezza di Tavernarsa, di deviare, imboccando l’inizio della strada provinciale (in carico all’Amministrazione Provinciale fin dai primi anni sessanta, quando fu classificata come tale per iniziativa del consigliere provinciale - medico condotto - Antonio Giova), strada che attraversa contrada Ofanto, noterete la scarsa manutenzione del fondo stradale, l’incuria di cunette, siepi e cigli stradali" continua.
"Tale strada invece è utilizzata in modo continuo: da essa si dirama una piccola deviazione per l’Abbazia del Goleto, per poi immettersi all’altezza di contrada Campo, lambita dai binari della ferrovia “sospesa” Avellino –Rocchetta Sant’Antonio, nella provinciale che porta a Lioni. Ma ciò che non sfuggirà allo sguardo è la scadente, quasi assente attenzione dei diversi ponticelli e passaggi lungo il percorso.
Ci sarebbe bisogno di un intervento urgente per la messa in sicurezza di tale struttura per salvaguardare l’incolumità degli automobilisti e dei cittadini. Ma a chi spetta tale urgente intervento? Le diverse petizioni popolari non hanno trovato ancora una risposta soddisfacente in ambito istituzionale. Ma i cittadini della contrada non si arrendono e continuano la loro civile protesta. Prima o poi qualcuno capirà che le grandi cose si conservano meglio se siamo capaci di garantire tutto ciò che è ordinario. Ecco perché ci sentiamo di rinnovare l’appello perché si intervenga quanto prima. Sperando di essere ascoltati. O chiediamo troppo?" conclude.
Elisa Forte