Sono 482 i lavoratori che hanno perso la vita da gennaio a giugno. Un bilancio terribile di metà anno che non fa certo ipotizzare grandi cambiamenti rispetto al 2018, quando le vittime erano 469. Anzi, l’incremento del 3% delle vittime rappresenta una triste conferma all’inesorabile tendenza degli ultimi dieci anni, con mille vittime all’anno”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, spiega l’emergenza delle morti bianche nel Paese alla luce dell’ultima indagine compiuta dagli esperti del suo Osservatorio sulla base dei dati Inail.

Sono 338 i decessi rilevati in occasione di lavoro, mentre 144 quelle in itinere. Con una media mensile di mortalità come sempre drammatica: 80 vittime al mese da Nord a Sud del Paese.

Le donne che hanno perso la vita nel 2019 sono 41; 16 quelle decedute in occasione di lavoro e 25 in itinere.

Intanto, a dominare la graduatoria con il maggior numero di infortuni mortali totali è ancora la Lombardia (72 vittime). Seguono: Lazio (50), Emilia Romagna (44), Sicilia e Piemonte (41) Veneto e Campania (39), Toscana (29), Puglia (26), Abruzzo e Marche (14), Trentino Alto Adige (12), Calabria e Umbria (11), Friuli Venezia Giulia e Liguria (10), Basilicata e Sardegna (7), Molise (5).

Cambia, invece, la classifica quando si considerano esclusivamente gli infortuni mortali avvenuti in occasione di lavoro. Al primo posto troviamo la Lombardia (con 50 decessi) al secondo il Lazio (37), al terzo la Campania (32). Seguono: Piemonte (30), Emilia Romagna (28), Sicilia (27) e Veneto (22).

La provincia in cui si muore di più è Roma (34 decessi). Ed è seguita da: Milano (21), Torino (16), Napoli (18), Verona (13) Vicenza (12), Brescia e Modena (11).

La provincia in cui si conta il maggior numero di infortuni mortali esclusivamente in occasione di lavoro è Roma (27 decessi). Ed è seguita da: Milano e Napoli (14), Torino (12), Palermo, Vicenza, Brescia (9), Foggia e Bolzano (8).

A mietere più vittime in occasione di lavoro sono: il settore delle attività manifatturiere (46 vittime) e quello delle Costruzioni (con 43 decessi). Seguono: Trasporto e Magazzinaggio (35) mentre nel commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli i morti sono 17. 

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è tra i 50 e i 54 anni (97 vittime). Sono tanti, troppi, anche gli stranieri deceduti in occasione di lavoro che sono 62; mentre 29 sono quelli che hanno perso la vita in itinere.