L’utilizzo di internet è cresciuto a dismisura in tantissimi campi e al contempo, dunque, è aumentato anche il traffico di dati personali sensibili che vengono troppo spesso lasciati incustoditi sui portali online. Non stiamo parlando solamente del furto delle generalità, di qualche foto e del numero del cellulare, ma dei codici di accesso ai profili personali, o ai conti correnti bancari.

Ma, per fortuna, oltre al numero dei naviganti, è cresciuta anche la consapevolezza di una maggior necessità di proteggere i propri dati e i propri acquisti: per questo nel nostro paese stanno nascendo sempre più imprese atte a proteggere le aziende e i consumatori, un vero e proprio boom in cui la Campania è ai primi posti al Sud.

Crescono le aziende specializzate in sicurezza online, la Campania terza sul podio

Anche se l’Italia possiede una percentuale di cyber criminalità ancora molto contenuta, i pericoli di essere attaccati sono sempre più concreti, sia per le aziende che per i privati. Una situazione che ha fatto crescere improvvisamente la domanda di maggior sicurezza online, con la conseguente nascita, in risposta, di moltissime nuove aziende che si occupano di cyber security.

Secondo Unioncamere-Infocamere infatti tra la fine del 2017 e i primi mesi dell’anno in corso, la nascita di nuove imprese e la riattivazione del brand nelle aziende già operative nelle tecnologie, ha visto crescere questo settore del 300%. In meno di un anno e mezzo si è passati da 700 a 2.800 unità con un numero di addetti che è cresciuto dai 5.600 del 2017 agli attuali 23.300. Attualmente la regione col maggior numero di aziende, dati UnionCamere alla mano, è il Lazio, con 634 ditte, la Lombardia, con 492 unità, e terza classificata la Campania che dà anche lavoro, nella cyber security, a 1.153 persone.

I pericoli online

Ma i pericoli che si profilano su Internet non si limitano agli attacchi degli hacker, perché ormai truffe e raggiri online sono diventati eventi quotidiani, tanto che si va dalla vendita di un prodotto fasullo o inesistente, al furto dei dati personali per usi delinquenziali.

In molti casi però ci si può difendere, facendo appello alla prudenza per evitare il peggio. Grazie ad alcun piattaforme come Icribis, ad esempio, si può controllare che l’azienda con cui stiamo per fare affari esista davvero, chiedendo una verifica del codice fiscale o della partita iva o, ancora meglio, richiedendo una visura.

Solo nel 2018 infatti la Polizia Postale ha messo tra gli indagati per frode online 3.355 individui, ne ha arrestati 39 e ha oscurato 22.687 siti web. Le frodi denunciate sono di ogni genere, dalle assicurazioni fittizie al furto dei codici delle caselle PEC, anche delle Pubbliche Amministrazioni. E non mancano le vendite di oggetti inesistenti, o il furto dei codici delle carte di credito o addirittura il trasferimento dei propri soldi dal conto corrente ordinario al conto di un beneficiario sconosciuto, aperto, svuotato e chiuso nel giro di poche ore.