Montesarchio

«A due anni dall’insediamento del sindaco Damiano, sebbene in campagna elettorale avesse sbandierato che tutti i partecipanti alla vittoria finale “diventavano parte integrante e forza propositiva con pari dignità”, siamo arrivati al punto che, quantunque avessimo creduto che il Sindaco potesse tener fede alle sue parole o fosse cambiato negli atteggiamenti, abbiamo consapevolezza di essere disillusi profondamente. Abbiamo vissuto, osservato e lasciati decantare tutti gli elementi necessari per ammettere che abbiamo commesso un errore di fiducia». Comincia così la nota del gruppo Territorio e Coesione, che non lesina critiche al primo cittadino. «Ci impegnammo a sostenere un progetto, non potevamo arrenderci, dovevamo ostinarci, provare, riprovare a collaborare con l’interlocutore prescelto ma è stato tutto inutile. Al di là dei contributi possibili, o meglio impossibili, Montesarchio ha sotto gli occhi un fatto: l’obiettivo comune prefissato, di restituire la vivibilità sottratta alla nostra cittadina, è fallito per autoreferenzialità, inconsistenza e mancata cautela. Noi ritorniamo a fare quello che abbiamo sempre fatto: partecipare attivamente alla costruzione del Bene Comune nella nostra città».

«A beneficio dei cinici di turno che avranno interesse a schernirci, dimenticando che hanno usato questi risultati in campagna elettorale, ricordiamo alcuni contributi che la nostra attività ha apportato negli anni: ICI agevolata nel centro storico; protocollo d’intesa con il GAL Partenio/Taburno; centralità della discussione sull’assegnazione definitiva del vaso di Asteas; ripristino della fermata EAV al capolinea di via Amendola (ex palazzo Enel); sostegno incondizionato alle 75 famiglie aderenti al consorzio “Il Borgo”, unico progetto della provincia di Benevento a totale corrispondenza delle previsioni della L.R. 26/02; liberazione dai “dissuasori” in piazza Umberto I°(la precedente amministrazione aveva incassato e ne aveva anche accettato il programma di sviluppo all’altezza del pregio della piazza ma questa amministrazione ha preferito restituirla a parcheggio)». Non solo. «A fronte di questo pregresso, abbiamo assistito alla nomina del vice sindaco Catello Di Somma, comprendendone la motivazione di Lista Civica; alla rinuncia a consigliere comunale di Giuseppe Izzo investito dalla gente; alla nomina a consigliere del giovane neofita e brillante Gaetano Mauriello, rappresentante del mondo giovanile. Ci saremmo aspettati da una “amministrazione cristallina”, (manifesto dell’amministrazione del 17 maggio) che fossero seguite le dimissioni del consigliere Vincenzo Mataluni, palesemente e coscientemente in conflitto di interesse, data la sentenza di appello della Sez. VI del Consiglio di Stato n. 2150/13, passata in giudicato. Questione morale o numerica? Qui la spiegazione non c’è», spiegano da Territorio e Coesione.

Con uno sguardo a quello che manca: «Sono passati due anni e non ancora abbiamo un assessore al commercio, intanto assistiamo immobili a decisioni incomprensibili come la variazione del senso di circolazione in via Fiume, la perpetuazione della totale deregolamentazione delle attività di ritrovo privato su spazi pubblici di pregio. Il gruppo di “Territorio e Coesione”, solo in certe ed estreme occasioni si è visto interpellato per poter sbloccare progetti presso la Regione Campania, vedi fondi dell’Assessore all’Ambiente Giovanni Romano. L’imminente consiglio comunale discuterà di fiscalità, proponendo la graduale riduzione dell’IRPEF, dell’IMU agricola solo per determinate categorie e conferma per IMU e TASI. Come da copione, seguendo il metodo Renzi, si quantifica il “bonus” a 300 pensionati e lavoratori ma nulla si dice circa il mancato incasso di 300.000 € che, di fatto, caricano famiglie, pensionati, lavoratori, artigiani, commercianti - prosegue la nota stampa - . La realtà è molto più complessa di quanto pateticamente vogliono farci credere, il bilancio in approvazione deve dirci molto di più sulle scelte politiche fatte in questi due anni. In un momento di crisi così forte ed estesa a tutti i settori, avremmo desiderato che le proposte da noi avanzate fossero state almeno discusse. La verità è che questi sono coerenti solo al mantenimento del loro stato conservativo, diversamente leggerebbero almeno Barca, non confonderebbero elemosine, inclusione, politiche locali di sviluppo. La confusione del nulla in prospettiva regressiva. Noi crediamo nelle potenzialità della nostra comunità, interna e meridionale, e nell’importanza di fare rete per il territorio. Partecipiamo al laboratorio permanente di Viespoli, guarda caso Presidente di “Mezzogiorno Nazionale”, perché “siamo persone che non hanno ancora perso il vizio di elaborare proposte” e perché, nel segno del voler cooperare al Bene Comune, riteniamo che “siamo dalla stessa parte, pur non essendo tutti nello stesso partito”.

redazione