Ha rinunciato a comparire dinanzi al gip Loredana Camerlengo, per l'udienza di convalida, Raffaele Maddaloni, il 26enne di Montesarchio, già noto alle forze dell'ordine, arrestato qualche giorno fa dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia per rapina, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e rifiuto di sottoporsi agli accertamenti etilici e tossicologici.
Le ipotesi di reato a carico dell'uomo, al quale il giudice ha confermato i domiciliari - è stato difeso d'ufficio dall'avvocato Giovanni Antonio Terrazzano -, sono relative ad un episodio accaduto nella notte, che sembra ancora da definire.
Secondo gli inquirenti, il giovane, armato di un tubo in ferro, avrebbe minacciato un imprenditore, costringendolo ad aprire la porta di ingresso della sua azienda e a consegnare le chiavi della sua Ford Ranger, parcheggiata nel piazzale.
Mentre stava per andar via con quella vettura, l'indagato, nel timore dell'arrivo dei militari, aveva ripreso la sua Smart, con la quale era arrivato nella zona, e si era allontanato. Durante il tragitto aveva incrociato l'auto dei carabinieri, che avrebbe cercato di speronare prima di abbandonare la Smart e scappare a piedi.