Savignano Irpino

Ricorre oggi il 90° anniversario di un evento inspiegabile verificatosi il 26 luglio del 1929. Si stava celebrando la "messa cantata" di Sant'Anna nella Parrocchiale di Savignano, quando tra i fedeli comincia a diffondersi  un certo "mormorìo ", un'agitazione, che succede? Inizia così il raccomto come sempre puntuale e coinvolgente di Michele Savignano.

Dal centro del soffitto della cappella di Sant'Anna sgorgono a ritmo regolare delle gocce di acqua che bagnano il pavimento. Il cielo è sereno, il tempo asciuttissimo.

"Miracolo o preavviso di sciagura?" si chiede Padre Enrico Lombardi. La messa finisce e si forma la processione, mentre l'Arciprete Palmieri ordina ad alcuni masti di verificare  il tetto della cappella. La  processione procede lentamente, ma la gente si interroga, piange, guarda Sant'Anna e le chiede cosa volesse comunicarci con questo fenomeno. A metà percorso  c'è il fuoco preparato e uno squillo di tromba le da il via. Mentre si spara il fuoco e l'Arciprete viene informato che i muratori non hanno trovato segni di umidità o difettosità sul tetto della Cappella.

La processione riprende  il suo percorso e Sant'Anna è lì in mezzo al popolo con la sua tenera espressione rassicurante, il popolo l'accompagna fino alla Chiesa Madre, dove al suo rientro cessa lo stillicidio dell'acqua nella sua cappella. Muro asciutto e lunga siccità rendono  misterioso il fenomeno che rimane senza una spiegazione per un anno intero, quando durante il terribile terremoto del 23 luglio 1930, il nostro paese - conclude Michele Savignano - fu quasi risparmiato dagli eventi catastrofici, e i fedeli di Savignano collegando gli eventi, ringraziarono la Santa instaurando la Processione di ringraziamento e penitenza della mattina del 26 luglio che è diventata una tradizionale costante.