Un paese senza possibilità di inviare raccomandate, atti giudiziari, posta ordinaria, riscuotere assegni postali o bancari, a causa della rottura della macchina affrancatrice.
Questo è diventato Monteleone di Puglia a causa della mancata sostituzionee o riparazione dell’unica macchina bollatrice della filiale.
I 1.000 abitanti della cittadina subappenninica, per ricevere e mettere in riscossione gli assegni e per inviare la corrispondenza sono costretti a spostarsi da oltre un mese nei comuni limitrofi come Anzano di Puglia (6,8 Km.), Accadia (8,8 Km.), Savignano Irpino (10,6 Km.), Zungoli (9,1 Km.) e Ariano Irpino (21,00 Km.).
La rottura di un apparecchio del costo di solo qualche centinaia di euro sta provocando difficoltà innumerevoli ai cittadini, ai professionisti e gli imprenditori locali.Il sindaco Giovanni Campese, raccogliendo le lamentele di diversi abitanti, per il mancato invio della corrispondenza e dell’avvio della procedura per la riscossione degli assegni, ha scritto alla direzione regionale, provinciale e all’ufficio reclami di Poste Italiane Spa, evidenziando che “il disservizio mina il normale funzionamento dell’ufficio.
E’ di tutta evidenza come l’interruzione di un servizio, così importante e irrinunciabile quale la corrispondenza, provochi seri disagi”.
Tutto questo è inaccettabile,ha dichiarato nella missiva il sindaco Giovanni Campese, invitando le autorità preposte “a ripristinare immediatamente il servizio affrancazione, amigliorare tutti i servizi erogati ed erogabili e a istallare un postamat esterno”. Il primo cittadino si “riserva ogni diritto e azione” contro l’azienda.