Trevico

Funerale con la banda, il prete si indigna e scoppia il finimondo. E' successo a Trevico in provincia di Avellino, dove per la morte di un 91enne del luogo, Sallustio La Salvia, i parenti avevano chiamato a suonare la banda per esaudire un desiderio del defunto, manifestato già da tempo, persona molto stimata in paese. Ma il parroco, Don Claudio Lettieri, che aveva già in precedenza vietato tale scelta, si è indignato in cattedrale, bacchettandoli dall'altare.

"E' ciò che prevedono le disposizioni canoniche e liturgiche della diocesi - afferma il sacerdote - non sono io a vietare la banda, ho fatto semplicemente rispettare le regole e le norme."

Si sono vissuti momenti di forte tensione, quel rimprovero ad inizio celebrazione non è stato per niente gradito, il rito ha subito interruzioni, tra silenzi e mormorii e microfono spento. Niente condoglianze in chiesa e il sacerdote si è poi chiuso in sacrestia. 

"La chiesa è la casa del Signore, bisogna avere massimo rispetto e decoro. Fatti del genere - ha continuato Don Claudio - non dovrebbero mai accadere."

Dello stesso avviso i familiari del defunto che hanno ricevuto attestazioni di affetto e solidarietà in paese: "Gesù ci ha insegnato a perdobare nel nostro cuore umano e la chiesa, dovrebbe per prima dare l'esempio. Non è accaduto e questo ci rattrista, non essendoci stato neppure il segno della pace durante la liturgia. Non comprendiamo il perchè. "

"Dolore nel dolore - ci dice la figlia Franca - mio padre è stato amato da tutti, ovunque, in Italia e all'estero, per le sue straordinarie doti umane e la dedizione al lavoro. Non riesco ancora a credere che some sia potuta accadere una cosa simile. E mi auguro che simili episodi non si ferifichino più, perchè ci siamo anche informati, che non esiste un vero e proprio divieto esplicito, ma solo delle indicazioni, che risalgono a diversi anni fa. Il rammarico più grande è che mio padre non ha ricevuto, l'ultimo saluto che meritava. E se venivamo già con la banda, ci è stato detto, che non sarebbe entrato neppure in chiesa. Ecco perchè lo sto difendendo e non mi do pace."

Zio Lustro e sua figlia Franca, emigrati anni fa da Trevico a Torino, a dispetto del celeberrimo titolo firmato dal regista compaesano, Ettore Scola, 'Trevico-Torino, viaggio nel Fiat-Nam', hanno fatto un viaggio al ritroso. E' ritornati al paese delle origini per trascorrere un sereno periodo di riposo e invece, una volta qui, è venuto a mancare dopo poco tempo l'anziano padre che aveva espresso, la volontà di essere accompagnato al camposanto dalla banda musicale. Desiderio esaudito dai familiari, ma una volta in chiesa, per la celebrazione del rito religioso il prete è andato su tutte le furie. 

La notizia ha fatto subito il giro dei social. Più persone presenti sul posto hanno contattato la nostra redazione.

Sono stati poi stesso i familiari a chiamare il 112. Sul posto sono giunti i carabinieri di Ariano Irpino mentre il corteo funebre con la banda era diretto già verso il cimitero. 

Un pomeriggo d'estate di quelli movimentati. Nessuno infatti immaginava una simile, furibonda reazione da parte del sacerdote che sin dalle battute iniziali della funzione religiosa ha strigliato e ammonito i familiari dell'anziano che avrebbero contravvenuto a uno stile composto consono al rito cristiano.

E per rispetto del defunto, c'è chi si è prodigato a mettere pace. Una domenica da numeri, nel paese più alto dell'Irpinia: sì, proprio da numeri al lotto...