Avella

In queste settimane i territori irpini sono stati presi d'assalto da questo o quel candidato. Una sfida all'ultimo voto, quello utile per essere eletti in Consiglio Regionale. Ma c'è anche chi, pur dinanzi al tourbillon di candidati e di proposte, continua a restare "fedele alla linea", quello dell'astensionismo. E' il caso di Antonio Iervolino, un giovanissimo nostro lettore del Baianese, che ha deciso di scriverci e di spiegarci le ragioni del suo voler restare "fedele alla linea". Va da sè che le considerazioni di Iervolino si riferiscano principalmente a quanto sta avvenendo, politicamente parlando, nel Mandamento di Baiano. Fermo restando che il suo ragionamento può ritenersi valido per tutte le altre realtà, non solo irpine, ma anche campane.

Le risposte alle domande. «Stendiamo un velo pietoso! Questa la risposta di molti cittadini che, alla settimana che porta alle elezioni regionali di domenica 31 maggio, a domande quali: “Lei voterà? E da chi si sentirà rappresentato?”. Commenti che ci verrebbe da identificare come "Fedeli alla linea" per la loro originalità. Ma andiamo con calma e cerchiamo di riassumere in alcuni punti la sfiducia generale di questo territorio e la sua evoluzione, portata avanti dagli artefici, i “nostri” candidati e da propri “porta-nome” di supporto, e dai protagonisti, gli elettori-cittadini di questa zona. E' facile, in questi ultimi giorni, incrociare il nostro sguardo in manifesti affissi abusivamente in giro per paesi come Avella, Sperone, Baiano, Sirignano e Mugnano del Cardinale. Ancora da chiarire lo strano silenzio da parte dei sindaci».

Lo sguardo sui candidati. «Passiamo agli eroi, che promettono eterna fedeltà a questa zona e una rappresentanza in Regione più coraggiosa ed efficace rispetto alle precedenti. Un focus sui candidati della nostra zona: Pellegrino Palmieri, Vincenza Luciano, ma soprattutto Vincenzo Alaia, tutti e tre “appassionatamente” per il candidato presidente De Luca. Nome di spicco, invece, tra i sostenitori per la presidenza di Caldoro è sicuramente quello dell'on. Pietro Foglia, passato dall'UDC a NCD, stranamente coerente ad appoggiare Caldoro e non De Mita, che salta come il grillo parlante, o meglio, il “grillo potente” con il buon Vicenzo “ 'o salernitano”. Tanti volti nuovi, nuove leve, giovani. Certamente a beneficiare della sfiducia di questo territorio è la stessa gente che ha contribuito, da anni, a crearla. No alle Trivellazioni, portato avanti da chi ne ha promosso, in coalizione, i sopralluoghi. Privatizzare l'acqua, da chi ha festeggiato per il successo delle collettività nel Referendum “acqua bene comune” pochi anni fa. Difendiamo il territorio, da chi torna dalla sua villa, milionaria quanto lontana, rarissime volte l'anno in base a quante elezioni si riescono a fare o ad evitare. Confusione, caos politico, che non spiegano il perchè tantissima gente continua a votare, soprattutto gratuitamente». 

Ma la musica non cambia. «I tempi stringono. Nessuno sarebbe disposto a cedere il “posto” per poter racimolare nei prossimi anni quei pochi spiccioli che restano a questa Regione. Non conta da che parte stare, le contraddizioni, l'ideologia e le idee politiche, le liste, e tutte questa “nuova politica”. Ciò che conta è quello che da sempre è contato: i favori, le amicizie, e tante altre cose che da tanto tempo sono promosse in campagna elettorale per un territorio che continua a contare vittime di cattiva amministrazione, suicidi per inesistenza locale di lavoro, abusività edilizia, ma non solo, trasporto pubblico fantasma, costi sanitari assurdi, impossibilità di aggregazione giovanile, aumento progressivo delle tasse comunali, e chi più ne ha più ne metta . Il perchè convenga ai padroni del consenso questa sfiducia disinteressata, diciamocelo chiaramente, non esiste. Saremo così contenti e felici quando, guardandoci attorno domenica 31 maggio 2015, prima di entrare in quel seggio elettorale, mentre l'odore del caffè nelle strade sarà forte, potremo sentirci parte, ancora una volta, di tanti Fedeli alla linea».

 

Faro