Baiano

Ferdinando Imposimato ritorna a Baiano dopo venti anni e lo fa per sostenere la campagna elettorale per le regionali del Movimento Cinque Stelle. Il magistrato napoletano, simbolo dell’anticamorra e presidente onorario della Corte di Cassazione, ha parlato di giustizia, scuola e diritti sociali nell’auditorium della scuola media “Parini” di Baiano.

«Credo nel popolo irpino e nella sua capacità di riscatto, ma deve liberarsi dai condizionamenti che l’hanno portato in questi sulla strada sbagliata scegliendo politici che non sono degni di rappresentare comunità fiere e capaci di grandi cose», ha affermato Imposimato ammettendo di avere ancora speranze e di nutrire fiducia nei Cinque Stelle. «Anche se non sono un appartenente al Movimento – ha detto il magistrato - dall’esterno, però, mi riconosco nelle loro battaglie, in particolare in quelle a difesa della scuola, dell’uguaglianza dei diritti sociali, per l’eliminazione dei privilegi in favore dei parlamentari, per il reddito sociale attuando l’articolo 68 della Costituzione dove si prevede che lo Stato riconosca un indennizzo a tutti i disoccupati involontari. Battaglie che non possono non essere condivise su valori che ho sempre apprezzato moltissimo».

Sulla giustizia Imposimato è stato netto e chiarissimo. «La questione è politica», ha affermato il presidente - «Non si può sperare che la magistratura possa da sola risolvere i problemi della gente. La magistratura, purtroppo, applica delle leggi che sono inadeguate. Noi abbiamo un sistema legislativo che è stato costruito apposta per aiutare i corrotti. Basti pensare che già nel biennio 1990-91 sono stati eliminati due reati fondamentali: l’interesse privato in atto d’ufficio e il peculato per distrazione. Senza parlare della riduzione delle pene per la corruzione e della prescrizione di quasi tutti reati contro la pubblica amministrazione».

Infine, un passaggio sulla scuola e sulla recente riforma promossa dal Governo Renzi. «E’ il pilastro della nostra democrazia, che consente ai figli degli operai e dei disoccupati di diventare uomini politici, amministratori, magistrati e professionisti. La scuola è un organo costituzionale, il centro della vita democratica di un paese. Va difesa senza discriminazioni tra docenti precari e di ruolo. La devono difendere anche gli studenti. La scuola non può diventare un organo di regime, cioè al servizio di chi sta al potere, per cui il preside può dire all’insegnante “tu devi insegnare queste cose altrimenti non ti confermo”. Questo significa far perdere alla scuola quell’indipendenza e quella libertà sancite all’articolo 33 della Costituzione».

All’incontro di Baiano, promosso ed organizzato dagli attivisti del Mandamento, erano presenti il deputato irpino Carlo Sibilia, nonché i candidati del Movimento Cinque Stelle alla carica di consigliere regionale.

 

Rocco Fatibene