Dopo Renzi, ieri pomeriggio è stata la volta di Silvio Berlusconi, arrivato a Salerno intorno alle 19. Ad accoglierlo una folla di curiosi e un nutrito stuolo di militanti. Organizzazione pessima, se paragonata allo spessore del personaggio, con appena un gazebo, neanche fosse la sagra di paese, ad accogliere il leader di Forza Italia. Senza parlare delle condizioni in cui si è trovata a lavorare la stampa, schiacciata sotto una transenna e spinta dalle persone che si accalcavano per cercare di fare una foto all'ex premier.
Ad aprire le danze ci ha pensato Mara Carfagna, padrona di casa, che ha subito attaccato Vincenzo De Luca, facendo riferimento anche alla visita di Matteo Renzi in città. “De Luca è stato abilissimo. A Renzi non ha fatto vedere la Salerno delle opere incompiute. Ora De Luca vorrebbe governare allo stesso modo la Campania – ha proseguito Carfagna – noi abbiamo il dovere di difendere Stefano Caldoro”. E ancora la deputata di Foza Italia ha aggiunto: "I conti della città di Salerno sono al disastro, a me vengono i brividi solo a pensarci". Prima di chiudere il suo intervento, la Carfagna ha ringraziato il governatore uscente per il lavoro svolto in questi cinque anni: “Dobbiamo dire grazie a Stefano Caldoro, che ci ha restituito l’orgoglio di essere campani. Cinque anni fa ha trovato una regione sull’orlo del baratro”.
La parola, poi, è passata a Berlusconi, che intanto è riuscito ad arrivare facendosi largo tra le persone assiepate all'angolo della strada. Il leader di Forza Italia ha esordito trasmettendo subito il pieno appoggio a Caldoro: "Credo che il buonsenso dei salernitani e dei campani non possa far mancare il sostegno a Stefano Caldoro". Subito l'affondo a De Luca, sulla scia delle parole di Mara Carfagna: “Ho visto i conti di Salerno, il suo modello di gestione finanziaria è disastroso e il pensiero che si potrebbe applicare alla Regione mi ha fatto venire i brividi. Dobbiamo sapere che dall’altra parte non c’è la previsione di un buon governo e non possiamo correre il rischio che la Campania ricada nelle mani della sinistra”.
Poi l'attenzione si è spostata sulla situazione nazionale e sulla necessità di ripetere quel miracolo avvenuto nel 2000. “Se ripetiamo il miracolo del 2000, quando ci davano perdenti e vincemmo, mandiamo a casa il governo Renzi, come facemmo allora con D’Alema”. Ormai da troppi anni – ha concluso il Cavaliere - abbiamo dei governi al potere che non sono eletti dal popolo. Bisogna fare in modo che i moderati da maggioranza numerica, diventino maggioranza politica. Quelli del centrosinistra predicano ai quattro venti l’onesta di giorno e calpestano le regole di notte”.
Tra applausi e foto di rito, Berlusconi ha guadagnato l'uscita a fatica, con le sue guardie del corpo che hanno fatto largo, e dopo essere salito in auto è andato via. Chiudendo il sipario sulla maratona politica che per 48 ore ha visto Salerno sotto i riflettori, prima con la venuta di Renzi venerdì per lanciare la volata a Vincenzo De Luca e poi con il blitz di Silvio Berlusconi per supportare la candidatura del governatore uscente, Stefano Caldoro.
Massimiliano Grimaldi