Avellino

Quattro impresentabili in Campania, 6 in Puglia e tre in Liguria. Sono i numeri dell'azione di verifica della commissione parlamentare antimafia. L'elenco completo è atteso per la giornata di martedì, a pochissimi giorni dal voto per la ricomposizione di esecutivo e consiglio di Palazzo Santa Lucia. Nomi e cognomi li mettono in fila, uno dietro l'altro, i parlamentari e toccherà alla presidente Rosy Bindi, martedì elencare i nomi di alcuni candidati che comunque non potranno essere espulsi dalle squadre elettorali.

Nel migliore dei casi, non dovrebbe essere votati. Anche se il codice di autoregolamentazione approvato proprio dall'Antimafia rivolge un invito a "partiti e movimenti" perché si impegnino "a non presentare e nemmeno a sostenere" tutti i competitori che hanno grattacapi con la giustizia, a cominciare da quello chiamato rinvio a giudizio. Non vanno così le cose, visto che mancano solo 7 giorni all'apertura delle urne.

 

L'elenco per ora resta ancora secretato, in attesa della riunione dei parlamentari di martedì. Tredici nomi in tutto con Puglia e Liguria che entrano nella scorsa di nomi insieme alla Campania. Sette gioni fa era scattata la bagara tra accuse e ritiri, in piena campagna elettorale. Così il vicepresidente della commissione antimafia Claudio Fava ha deciso di avviare una dettagliata verifica. Uno screening, una vigilanza avviata e conclusa non solo sulle liste proprie ma anche collegate. 

Punto di riferimento il Codice di autoregolamentazione approvato all’unanimità da tutti i partiti che li impegnava a vigilare per escludere dalle liste non solo i condannati ma anche i rinviati a giudizio. Restano in campo i sospetti circolati nei giorni scorsi, tra motivi di opportunità politica più che concretamente in stretta interconnessione con esiti di vicende giudiziarie, e comunque nessun rischio abbandono liste a sette giorni dal voto. Intanto tremano quattro campani. Toccherà in ogni caso alla commissione antimafia dire l'ultima parola, soprattutto alla luce di quanto emerso dall'accurato lavoro di incrocio dati delle procure. Tra i maggiori schieramenti volano stracci. Una carrellata impietosa di indagati, imputati, mogli o figli di inquisiti.

Insomma, Gli stessi duellanti di cinque anni fa, anche se tutto è cambiato. Tutto, tranne la crisi che piega la Campania. Stefano Caldoro contro Vincenzo De Luca, il governatore uscente contro l'ex sindaco Pd di Salerno. Una partita che si complica, proprio sul lancio di accuse sul caso degli impresentabili, "nomi imbarazzanti" accusa qualcuno.

Ma ora tocca ai cittadini, martedì l'elenco. 

Simonetta Ieppariello