I dati del rapporto Ecomafia 2019 di Legambiente disegnano una mappa degli ecoreati registrati nel nostro Paese e mostrano quanto questi siano legati alla presenza della criminalità organizzata. 

La Campania rimane, infatti, saldamente la capitale del traffico illecito di rifiuti. Con 1589 infrazioni accertate, il 19,9% sul totale nazionale, 1688 persone denunciate, 20 arresti e 887 sequestri effettuati, consolida il suo primato nazionale. Nella classifica sulle regioni italiane, al secondo posto c'è la Puglia con l'11,9%, seguono Calabria con 8,2%, Toscana 7,9% e Sicilia 7,1%

Emerge dunque dai dati raccolti come la Campania sia ancora la capitale italiana dell'ecomafia, con 27 ecoreati commessi ogni giorno, per un totale di 3862 reati accertati di illegalità ambientale, il 14,4% del totale nazionale, ovvero la percentuale più alta di tutto il territorio italiano. Un affare d’oro che viene gestito da 89 clan, censiti da Legambiente. 

in una classifica delle province Napoli è prima a livello nazionale con 454 infrazioni 497 persone denunciate o arrestate e 354 sequestri.

In Campania invece la situazione a livello di province vede Avellino al secondo posto dietro Napoli con 186 infrazioni accertate seguita al terzoposto da Caserta con 142 infrazioni, poi Salerno con 138 infrazioni e la provincia di Benevento con 43.
Sono 119 le inchieste condotte e chiuse dalle forze dell'ordine dal febbraio 2002 al 31 maggio 2019 utilizzando il delitto di organizzazione di traffico illecito di rifiuti. Complessivamente sono state 8 le procure che si sono messe sulle tracce dei trafficanti, portando alla denuncia di 734 persone e all'arresto di 447, coinvolgendo 177 aziende. Tra le tipologie di rifiuti predilette dai trafficanti ci sono i fanghi industriali e i rifiuti speciali contenenti materiali metallici.

Tra i dati allarmanti del rapporto che confermano una situazione ambientale tanto grave quanto purtroppo cristallizzata, emerge però una nota positiva, il dato sui roghi di rifiuti fa registrare infatti un forte calo.
Nel 2018 in quella Terra dei Fuochi dove i roghi hanno rappresentato da sempre un supplizio, si è registrato un meno 25% rispetto al 2017. In particolare, in provincia di Napoli vi sono stati oltre 317 roghi in meno rispetto al 2017, mentre in provincia di Caserta gli interventi dei vigili del fuoco sono stati 150 in meno. 

Proprio su questo è intervenuta Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania, affermando che “c’è ancora molto da fare e il fenomeno è tutt'altro che debellato, ma questo importante risultato è frutto della capacità di aver finalmente dato il via ad una cabina di regia permanente che coordina istituzioni locali e forze di polizia in costante confronto con le associazioni ambientaliste e comitati civici, come da tempo sta facendo il viceprefetto Gerlando Iorio delegato ai roghi nella Terra dei Fuochi. È questa la strada che bisogna perseguire senza dimenticare quello che ancora resta da fare a partire dalle bonifiche