Ceppaloni

 

“Noi ignoranti e impreparati? La verità è un'altra: politici ciucci come Nunzia De Girolamo fanno perdere all'Italia risorse e credibilità”.

Ti aspetti una intemerata nei confronti dei Mastellas ma la bordata più dura piove sul capo della parlamentare beneventana. I Cinque Stelle sanniti si avvicinano all'appuntamento elettorale con lo stile schietto e aggressivo che è ormai un marchio di fabbrica. Una tappa significativa del cammino, se non altro sul piano simbolico, è andata in scena ieri sera a Ceppaloni.

Bersagliati da un clima... inclemente, i grillini non si sono dati per vinti e hanno rivolto il loro messaggio innovativo alla platea radunatasi nel chiostro comunale malgrado le intemperanze meteo.

“I rappresentanti della vecchia politica, aiutati da alcuni media – ha denunciato l'europarlamentare Piernicola Pedicini – fanno di tutto per dipingere gli esponenti del Movimento Cinque Stelle come persone impreparate, inadatte alla politica. Cercano di gettare discredito, ben sapendo che siamo una forza in grado di innovare nel profondo la politica. La realtà è ben altra. Mentre i rappresentanti del Movimento studiano le carte e partecipano costantemente alle attività parlamentari in aula e in commissione, i cosiddetti esperti della politica sono totalmente assenti e si distinguono per incapacità e disinteresse ai temi importanti”.

“Qualche esempio?” ha domandato Pedicini prima di far partire il cannoneggiamento a colpi di nomi e cognomi. “Ve li faccio: Fitto in commissione non c'è mai, Cesa altrettanto. Sono puntualmente assenti. Per non parlare della Picierno e della Moretti, quest'ultima candidata alla Regione Veneto e dunque totalmente disinteressata alla attività parlamentare in Europa per la quale è stata eletta dai cittadini”.

Ma il coup de theatre l'eurodeputato sannita, unico della provincia, l'ha riservato a Nunzia De Girolamo: “E' una ciuccia – ha chiosato senza mezzi termini Pedicini – E' grazie a lei se l'Italia ha perso una opportunità enorme su un terreno che dovrebbe rappresentare un punto di forza per l'economia del Paese. Nei mesi scorsi era in programma il tavolo di negoziazione per il settore ortofrutticolo. Nunzia De Girolamo, ministro alle Politiche agricole, l'ha disertato. E così i partner europei hanno optato per una linea diretta con il Marocco che ha dunque beneficiato del relativo flusso di risorse. E tutto questo solo perchè l'Italia del ministro De Girolamo era assente...”.

Ultimo affondo al leghista Gianluca Bonanno, mostrato da Pedicini in una foto che ritrae l'europarlamentare italiano con la maglia della Juventus nel bel mezzo di una seduta a Bruxelles: “E' questa la figura che ci fanno fare i cosiddetti esperti della politica, ci hanno coperto di ridicolo. Ma proprio la pattuglia dei 17 rappresentanti del Movimento sta contribuendo a farci scrollare di dosso tale infamante etichetta”.

Chiaramente non sono mancate “carinerie” all'indirizzo della famiglia Mastella: “La signora Sandra Lonardo – ha rilevato Pasquale Maglione, candidato al Consiglio regionale – per l'occasione si è presentata agli elettori con il cognome del marito. Dicono sia per evitare confusioni con il cugino Lucio, candidato deluchiano. In tal modo non fanno altro che dimostrare quanto denunciamo da tempo: nel Sannio la politica è in mano a poche famiglie, sempre le stesse da decenni, che fingono di combattersi ma in realtà si spartiscono il territorio impoverendolo sempre più. Se non condividete questa analisi – ha concluso Maglione – votate ancora per loro. Se invece questa realtà vi ha disgustato, avete un solo modo per cambiarla: votate Movimento Cinque Stelle”.

Denuncia dell'esistente ma anche proposta per il futuro nelle parole dell'altra candidata sannita, Francesca Maio: “Le nostre priorità sono i trasporti, che devono essere assicurati a tutti i cittadini senza eccezione alcuna, la sanità, per la quale proponiamo l'abolizione dei ticket attraverso la riduzione dei costi della politica, lo sviluppo socio – economico, che deve necessariamente passare per il superamento definitivo delle logiche feudatarie che hanno fin qui governato, anzi sgovernato il Sannio. Non voglio che mia figlia sia costretta ad emigrare”.

Paolo Bocchino