Salvare il Cmr e le terapie che assicura a circa 300 bambini. E' l'obiettivo emerso dall'incontro che si è tenuto ieri sera presso la Sala Consiliare di palazzo San Francesco, nato dall'invito del sindaco di Sant'Agata dei Goti Giovannina Piccoli ai colleghi dei comuni del comprensorio caudino, telesino e della limitrofa provincia di Caserta, per discutere della vicenda CMR e verificare, concordemente, le azioni da porre in essere.
Quasi tutti i sindaci o loro delegati hanno risposto all';appello/invito della prima cittadina santagatese. I rappresentanti delle comunità territoriali servite dal CMR hanno ascoltato, per poi giungere ad una prima conclusione, anche il comitato delle mamme dei pazienti assistiti dalla struttura, ovvero circa 300 bambini con attività riabilitative in corso e che non hanno bisogno di un centro qualsiasi ma del C.M.R. e dei suoi operatori.
Presenti anche alcune operatrici del CMR, che hanno rappresentato l'impegno a portare avanti questa battaglia insieme, tramite la loro portavoce Mariella Piscitelli.
Il sindaco Piccoli ha evidenziato la necessità di impegnarsi a cercare, concordemente, una possibile azione nella quale convergano utenti, operatori, istituzioni; ognuno per le sue competenze e specificità. Si chiede, alla politica dei territori, un supporto ad un'azione che affermi il diritto ad una continuità terapeutica dei bambini e ad una assistenza sanitaria che vada nella direzione della cura delle diversità e che la trasformi in normalità ed autosufficienza E questo va, ovviamente, di pari passo con le tutele dei lavoratori impegnati nel CMR, nessuno escluso.
La battaglia delle mamme del comitato è una battaglia di civiltà, ha sottolineato Giovannina Piccoli a margine dell'incontro. Non si può riconoscere un diritto affievolito da politiche economiche che guardano ai numeri e non alle persone.
“Noi sindaci – ha spiegato la Piccoli - abbiamo raggiunto una prima importante intesa sulle prossime azioni da porre in essere: la stesura di un documento di intenti che ci vedrà impegnati presso Ministero della Salute del Lavoro e dell'Economia per questa giusta causa collettiva”.