Nei giorni scorsi, la cannabis light è tornata sotto i riflettori. Dopo le numerose discussioni che avevano diviso in maniera netta i vertici del Governo italiano, con Salvini da un lato e Di Maio dall’altro, pochi giorni fa, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che sta facendo discutere in maniera considerevole l’opinione pubblica italiana.

Non sono ancora stati ben definiti quelli che saranno i paletti che dovranno essere fissati per quanto concerne la vendita di questa sostanza, ma non dovrebbero esserci grandi problemi relativamente agli shop reali o online di cannabis light.

Cosa può essere venduto, senza dubbio alcuno?

Da quanto è dato sapere, sembra, ad oggi, siano stati ritirati dal commercio tutti i prodotti realizzati utilizzando questa sostanza, ad eccezione di alcune particolari categorie, che comunque risultano essere tra le più richieste dai clienti, ovvero:

- Cannabis per uso terapeutico e quindi un tipo di sostanza che risulta essere un vero e proprio farmaco, prescritto dal medico, che contiene tra il 7% e il 22% di Thc ed è quindi un prodotto altamente psicoattivo.

- Biscotti, caramelle, lecca-lecca derivati da cannabis light.

Per quanto riguarda invece tutti i prodotti come inflorescenze, foglie, olio e resina derivati da cannabis light e con un Thc che va dallo 0.2% allo 0,6% (dose massima prevista dalla normativa vigente e che autorizza la vendita di questi prodotti) esistono ancora dubbi, in quanto la Cassazione non si è ancora pronunciata depositando le motivazioni della sentenza. Tra qualche giorno se ne saprà di certo molto di più, ma è chiaro che, dato che la legge 242 del 2016 aveva già chiarito in maniera molto dettagliata quali fossero i requisiti indispensabili affinché la cannabis light potesse essere venduta sotto determinate forme, il problema per i negozi, ormai ben avviati, non dovrebbe sussistere in alcun modo.

I benefici della cannabis light

Il commercio della cannabis light si è sviluppato in maniera notevole negli ultimi anni in Italia grazie agli innumerevoli benefici del cannabidiolo (CBD). Si è sfatato il mito che la cannabis light fosse una droga, ma anzi, si è riusciti a far comprendere anche ai più scettici che questa sostanza può essere davvero molto utile per andare a contrastare in maniera efficace e risolutiva determinate problematiche legate alla salute, come:

- Ansia e depressione: uno dei mali più sviluppati nella società attuale, caratterizzata da ritmi frenetici e poco tempo libero.

- Dolori fisici, infiammazioni, dolori articolari: sembra infatti che la cannabis light abbia un’ottima azione antiinfiammatoria e riesca ad alleviare in maniera considerevole il dolore fisico.

- Effetti collaterali legati alla chemioterapia: la cannabis light sembra essere un ottimo alleato contro i dolori che, purtroppo, si presentano dopo aver effettuato un ciclo di chemio. È risolutiva e quindi davvero molto apprezzata dai malati.

Questi e tanti altri sono i casi nei quali, l’utilizzo di cannabis light può essere un toccasana per la salute dell’uomo. Si tratta di un rimedio naturale, che va a sostituire in maniera ottimale ciò che potrebbe ottenersi con un medicinale, andando però, di sicuro, a danneggiare un altro apparato o a scatenare altri effetti collaterali.

Sempre più sono quindi gli italiani che hanno iniziato ad acquistare cannabis light recandosi negli svariati negozi che si sono moltiplicati in pochissimo tempo, oppure acquistando prodotti online, sugli store dedicati a questa sostanza.

Resta ora da capire come si metteranno le cose e se la normativa del 2016 verrà seguita, permettendo ai commercianti di non dover effettuare grandi cambiamenti relativa alla vendita dei prodotti derivati da cannabis light.