Napoli

Circa 200 lavoratori della Whirlpool sono arrivati con 5 autobus a Roma per la nuova riunione al Mise convocata dal ministro Luigi Di Maio a cui hanno preso parte i vertici dell'azienda e i sindacati. Al coro di "Napoli non molla" gli operai hanno atteso l'esito dell'incontro che alla fine si è rivelato positivo, ma non risolutivo.

“Abbiamo ribadito la strategicità dell'Italia e che investiremo 250 milioni. Abbiamo confermato come richiesto dal ministro Di Maio che non chiudiamo il sito di Napoli e che garantiremo l'occupazione". Questa è la dichiarazione dell'amministratore delegato di Whirlpool per l'Italia, Luigi La Morgia, al termine del tavolo. il presidente di Whirlpool Emea, Gilles Morel, ha confermato che la multinazionale «non si disimpegna da Napoli, sul cui stabilimento vuole lavorare insieme alle parti per garantire occupazione duratura».

I sindacati aziendali intanto hanno denunciato la spedizione di lavatrici in magazzini in Polonia ed altri depositi, diversi da quelli ordinari, una mossa che confermerebbe, secondo la Cgil, «la volontà di andare via da Napoli» nonostante l'accordo sottoscritto con il governo.

Il sindacato non si fida: “Non vorremmo che azienda e governo stiano prendendo tempo perchè in realtà non riescono a trovare una soluzione stabile per i 430 lavoratoi di Napoli” ha dichiarato il segretario regionale Cgil Nicola Ricci che ha chiesto ancora una volta alla Regione Campania di scendere attivamente in campo.

Stesso impegno si auspica per l'altra grande vertenza che sta scoppiando in queste ore nel casertano a Marcianise dove un'altra multinazionale americana, la La Jabil Circuit Italia, che produce componenti elettriche, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 350 addetti del sito che da oggi sono in sciopero davanti ai cancelli. Per loro il tavolo di crisi è stato convocato per giovedi 27 giugno.