Sant'Egidio del Monte Albino

Soltanto l’autopsia disposta dal magistrato potrà dirci con esattezza cosa ha provocato la morte della piccola Iolanda, se quei lividi, le escoriazioni, le sospette “bruciature” ritrovate sulla pelle della neonata sono il segno di violenze e maltrattamenti. Ma il dubbio atroce che sia stata martoriata si fa strada man mano che passano le ore, è più che un sospetto. Tanto che in serata la procura di Nocera Inferiore ha iscritto nel registro degli indagati i genitori per omicidio.

Il racconto dei genitori. Il padre, Giuseppe Passariello, originario di Pagani, e la madre Imma Monti, di Angri, hanno raccontato agli inquirenti cosa sarebbe accaduto la notte precedente. L’allarme è stato lanciato attorno alle quattro del mattino della notte fra venerdì 21 e sabato 22 giugno. La madre chiama il 118. Quando arrivano i soccorsi la piccola è cianotica, non respira. Una corsa disperata in ospedale, all’Umberto di Nocera Inferiore, non servirà a salvarla. Iolanda è arrivata già morta. Un medico ha provato per circa mezz’ora a farle ripartire il cuore, inutilmente.

La bimba aveva viso e palpebre gonfi, sul braccino destro e il dorso presentav dei lividi, non recenti. Non è chiaro se siano frutto di pestaggi e violenze, non sappiamo ancora con certezza se quei segni sono da ricondurre a maltrattamenti, ma di certo una bimba di otto mesi non può essere caduta da sola. 

Iolanda ha un fratellino di due anni. Il bambino è stato affidato a parenti mentre i genitori sono stati tenuti in stato di fermo con l’accusa di omicidio. In queste ore gli inquirenti stanno cercando di chiudere il cerchio. Se anche il fratellino presenta segni di violenza allora l’ipotesi dei maltrattamenti sarà difficile da confutare.

In più ci sono le testimonianze dei vicini. Nel condominio di due piani a San laorenzo, frazione del comune di Sant’Egidio di Monte Albino, tutti sapevano, tutti confermano che si trattava di una “famiglia difficile”. Agli agenti del commissariato i vicini di casa hanno raccontato che spesso si sentivano i bimbi piangere. Qualcuno dice di aver visto la moglie Imma portare i segni di altra violenza, forse anche la madre era vittima. Ma come spesso accade in questi casi non ci sono denunce a carico del marito.

Il padre ha un passato di tossicodipendenza noto anche ai servizi sociali. Da poco era scappato da una comunità do recupero.

Il comune di Sant’Egidio conferma che la famiglia era “attenzionata” dai servizi sociali. Il sindaco Nunzio Carpentieri parla di “segnalazioni” giunte al comune sulla famiglia di San Lorenzo. Ma qualcosa evidentemente non ha funzionato. Stando a quanto ha dichiarato il sindaco, gli assistenti sociali avrebbero anche fatto visita alla famiglia Passariello più volte. Se è vero che c’erano già tutti i segnali, gli indizi di una situazione drammatica, perché non è stato fatto nulla? Perché non si è riusciti a fermare quella che tutti ormai in paese indicano come una tragedia annunciata?

A questa e molte altre domande dovranno ancora rispondere gli inquirenti che stanno tentando di fare luce su una morte assurda. Potrebbero esserci diversi gradi di responsabilità in questa vicenda.